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Il racconto di Robico nelle rughe degli anziani: la serie pittorica in mostra a Milazzo

  • Palazzo D'Amico - Milazzo (Me)
  • Dal 2 al 19 marzo 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Domenica chiuso
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Robico col murales realizzato in una delle camere dell’Antica Casa Nebiolo

Roberto Collodoro (Caltagirone, 1986), in arte Robico, espone per la prima volta a Milazzo con il terzo capitolo di "REvolution", segnando -  come suggerisce il titolo stesso - una vera e propria rivoluzione ed evoluzione nello stile dell'artista siciliano.

Dalla satira alla narrazione, dal surreale alla verità del tempo che scorre e trasforma: Robico mette da parte gli occhi neri e piccoli e le forme grottesche, per far spazio alla realtà delle rughe con una serie che rappresenta una crescita umana e artistica.

Dalle tele, divenute veri e propri muri emergono i volti di anziani intrappolati in rughe audaci che tagliano la pelle invecchiata. Rughe di espressione e di saggezza segnate dalla vita. Il grigio del cemento copre il bianco del canvas e gli dona il peso di una nuova identità. 

"Se qualcuno osserva il cosmo di Collodoro – ha scritto il critico d’arte Dario Orphée – sarà in errore giudicando prive di scampo quelle gote che sembrano tronchi; sarà in errore non giudicando quell’età luminosa un miracolo; sarà nel vero quando riterrà i dipinti un binocolo dal quale, senza volerlo, stiamo per spiare il mondo dal passato, in un incanto senza decomposizione. Roberto Collodoro, in sintesi, vede più in là del tempo. Forse vede il senso di un’ossessione e del cedimento; vede te e me, che invecchiamo propria ora; vede le rughe; e lo specchio di noi stessi".
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Street art e classicismo si fondono in un’unica cornice, l'acrilico diventa quasi olio, la pittura si fa materica. Una vera e propria serie, inaugurata a Migliandolo d’Asti con il murales realizzato in una delle camere dell’Antica Casa Nebiolo. 

Roberto Collodoro, è un pittore siciliano autodidatta che, sin da piccolo, coltiva la passione per l'arte, disegnando con china su carta già all’età di cinque anni. Crescendo, passa dal disegno a matita a quello dei pennelli e dalla semplicità dei fogli di carta a quella della tela. La sua è una lunga e profonda ricerca interiore.

Un tuffo nel mondo dell’arte che si accompagna a una lunga e profonda ricerca interiore, uno studio tra reale e surreale, tra satira e magia. Uno spirito semplice, ma estroso allo stesso tempo, che ama esprimersi e comunicare attraverso le sue opere, capaci da sole di raccontare più di tante parole.

Alla fine del 2014, spinto dalla voglia di mettersi in gioco, inizia la sua grande avventura ed esce allo scoperto. Parte così un vero e proprio tour di street art in Sicilia, che fa tappa a Caltagirone, Caltanissetta, Gela, Trappeto, Scoglitti, Riesi e Lentini, ma anche fuori dall’isola. Viene selezionato, infatti, per partecipare a Maiori, in Campania, al contest PanchinArt 2.0.

Nel 2016 la prima personale a Cefalù e di seguito diverse collettive a Palermo, Catania, Enna, Gela, Ragusa, Caltagirone, Nicosia, Aosta. Nello stesso anno, supera la prima delle due selezioni del premio "Arte Laguna", classificandosi tra i primi settanta posti tra tremila e ottocento partecipanti da tutto il mondo.

La sua arte abbraccia presto la tradizione con l’originale serie delle Teste di Moro, dapprima su tela e poi su ceramica calatina, divenendo veri e propri pezzi da design.

Nel luglio del 2018 dipinge la sua idea di eternità in una delle stanze dell'Antica Casa Nebiolo, raffigurando due volti di anziani, sospesi in un bacio senza tempo. Da qui inizia per lui l'esperienza della "Tavola di Migliandolo", un cenacolo artistico che lo vede fra i pittori fondatori, destinato a rivoluzionare il mecenatismo nel mondo dell'arte.

Ad agosto dello stesso anno inaugura la sua seconda personale a Cefalù dal titolo "REvolution, capitolo 1. Imperfetto", con gli anziani ancora una volta tra i protagonisti delle sue opere. Il secondo capitolo di questa produzione artistica approda alcuni mesi dopo a Lentini, nel prestigioso Palazzo Beneventano.
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