Il Massimo sotto le stelle: la "Nona Sinfonia" di Beethoven al teatro di Verdura di Palermo

Il soprano Desirée Rancatore
Dopo mesi di sospensione e cancellazione di tutte le attività dal vivo e un lavoro impegnativo di reinvenzione di spettacoli compatibili con le esigenze di sicurezza con cui oggi è necessario confrontarsi, il Teatro Massimo riparte nel segno dei nuovi linguaggi e di un profondo ripensamento dello spazio teatrale.
Una programmazione aperta, variabile e un festival che ha preso il via il 4 e 5 luglio nella Sala Grande del Teatro e che adesso prosegue (fino al 14 agosto) all’aperto al Teatro di Verdura, per poi tornare a settembre all’interno del Teatro Massimo.
La programmazione prosegue quindi all’aperto nel polmone verde di Villa Castelnuovo con il concerto di sabato 11 luglio, nel segno di Ludwig van Beethoven, nel 250esimo anniversario della nascita.
Omer Meir Wellber dirige l’amatissima Nona Sinfonia per Soli, Coro e Orchestra che celebra con l'Inno alla Gioia del quarto movimento i valori fondanti della convivenza fra i popoli.
Tra i solisti due figlie d’arte del Teatro Massimo, il soprano Desirée Rancatore e il mezzosoprano Chiara Amarù, con il tenore René Barbera e il basso Gianluca Buratto. Maestro del Coro Ciro Visco.
Composta nel 1823, l’ultima delle nove sinfonie di Beethoven è considerata il suo testamento ed è forse la più conosciuta tra tutte le sue composizioni, o addirittura la più conosciuta in assoluto del repertorio classico. L’ultimo movimento della sinfonia, L’Inno alla Gioia o alla libertà come viene interpretato altrimenti, è diventato, con la grande valenza simbolica del testo di Friedrich Schiller e con la sua prodigiosa energia musicale, un’ode alla vita, alla fratellanza e alla solidarietà tra i popoli europei. Eseguito in tante circostanze speciali, come nel 1989 quando Bernstein lo diresse dopo la caduta del muro di Berlino.
Il Teatro di Verdura è stato adattato alle disposizioni di sicurezza e accoglierà il pubblico in file alternate e poltrone distanziate.
Una programmazione aperta, variabile e un festival che ha preso il via il 4 e 5 luglio nella Sala Grande del Teatro e che adesso prosegue (fino al 14 agosto) all’aperto al Teatro di Verdura, per poi tornare a settembre all’interno del Teatro Massimo.
La programmazione prosegue quindi all’aperto nel polmone verde di Villa Castelnuovo con il concerto di sabato 11 luglio, nel segno di Ludwig van Beethoven, nel 250esimo anniversario della nascita.
Omer Meir Wellber dirige l’amatissima Nona Sinfonia per Soli, Coro e Orchestra che celebra con l'Inno alla Gioia del quarto movimento i valori fondanti della convivenza fra i popoli.
Tra i solisti due figlie d’arte del Teatro Massimo, il soprano Desirée Rancatore e il mezzosoprano Chiara Amarù, con il tenore René Barbera e il basso Gianluca Buratto. Maestro del Coro Ciro Visco.
Composta nel 1823, l’ultima delle nove sinfonie di Beethoven è considerata il suo testamento ed è forse la più conosciuta tra tutte le sue composizioni, o addirittura la più conosciuta in assoluto del repertorio classico. L’ultimo movimento della sinfonia, L’Inno alla Gioia o alla libertà come viene interpretato altrimenti, è diventato, con la grande valenza simbolica del testo di Friedrich Schiller e con la sua prodigiosa energia musicale, un’ode alla vita, alla fratellanza e alla solidarietà tra i popoli europei. Eseguito in tante circostanze speciali, come nel 1989 quando Bernstein lo diresse dopo la caduta del muro di Berlino.
Il Teatro di Verdura è stato adattato alle disposizioni di sicurezza e accoglierà il pubblico in file alternate e poltrone distanziate.
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