Incuria ma anche storia e tradizioni: "Un luogo bello" di Mallamaci a Valverde
Particolare di uno scatto di Alessandro Mallamaci
La vallata della fiumara Sant'Agata trova asilo tra la terra rossa delle montagne dell'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, e si spinge verso il mare, fino a tuffarsi nello Stretto di Messina.
Il nome del corso d'acqua ha origine dal greco aghatè, legato a concetti quali bellezza, bontà e nobiltà; come se i viaggiatori del periodo magnogreco avessero subìto l'incanto di questo luogo.
Questa è la ragione per il titolo "Un luogo bello" di Alessandro Mallamaci, vernissage e presentazione del libro in programma il 28 febbraio alle 20.30 al Gruppo Fotografico Le Gru di corso Vittorio Emanuele 214 a Valverde, con mostra visitabile fino al 21 marzo, tutti i mercoledì e i venerdì dalle 20.00 alle 22.30 o su prenotazione.
"Un luogo bello" non ha come finalità la denuncia ma l'aspirazione a una sensibilizzazione verso problematiche condivise da tutto il sud Italia, quali la presenza della mafia, la speculazione edilizia, l'abusivismo e, in generale, una mancanza di cura per lo spazio pubblico.
Accanto a questi elementi, però, si leggono anche altri aspetti di una cultura ricca di tradizioni musicali e popolari, e di intere comunità, un tempo con vocazione pastorale e oggi vittime della gentrificazione.
Il nome del corso d'acqua ha origine dal greco aghatè, legato a concetti quali bellezza, bontà e nobiltà; come se i viaggiatori del periodo magnogreco avessero subìto l'incanto di questo luogo.
Questa è la ragione per il titolo "Un luogo bello" di Alessandro Mallamaci, vernissage e presentazione del libro in programma il 28 febbraio alle 20.30 al Gruppo Fotografico Le Gru di corso Vittorio Emanuele 214 a Valverde, con mostra visitabile fino al 21 marzo, tutti i mercoledì e i venerdì dalle 20.00 alle 22.30 o su prenotazione.
"Un luogo bello" non ha come finalità la denuncia ma l'aspirazione a una sensibilizzazione verso problematiche condivise da tutto il sud Italia, quali la presenza della mafia, la speculazione edilizia, l'abusivismo e, in generale, una mancanza di cura per lo spazio pubblico.
Accanto a questi elementi, però, si leggono anche altri aspetti di una cultura ricca di tradizioni musicali e popolari, e di intere comunità, un tempo con vocazione pastorale e oggi vittime della gentrificazione.
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