Inquinamento luminoso e arte contemporanea: "Decay" a cura de il Pavone ai Cantieri alla Zisa

Una mappa satellitare mostra l'inquinamento luminoso del pianeta Terra
Una ricerca sull'inquinamento lumioso che punta il dito verso l'alterazione dei cicli naturali: "Decay" è l'installazione del collettivo Il Pavone allestita alla Haus der Kunst (Casa dell'Arte) dei Cantieri culturali alla Zisa di Palermo dal 7 al 9 marzo in occasione del MainOFF (leggi di più sul Festival Internazionale delle Musiche e delle Arti Elettroniche).
"Decay" ("decadimento" in inglese) rilegge e propone al pubblico una riflessione sull'aggressività della luce artificiale che altera i cicli naturali e modifica la materia come se una macro corrente alternata animasse la vita terrestre.
"Decay" è uno spazio inquinato dall'elettromagnetismo, ultimo stadio evolutivo dell'elettricità, ma è anche un luogo di catarsi dove si è invitati a partecipare ad un rito di incandescenza dentro un circuito elettrico magico, dove ancora una volta, come nella vita reale, si è chiamati ad essere gli elettroni di una nuova e totalizzante forma di luce.
Il buio del tempo arcaico, di contro, si manifesta solo nei territori non civilizzati: i luoghi della contemplazione del buio e della venerazione della luce volgono quindi tragicamente al termine.
La luce artificiale dà sicurezza, svela l'ignoto bruciandolo irreversibilmente mentre il nuovo gigante digitale comincia a prendere forma, invade la superficie terrestre e proietta luce nel cosmo.
Una costellazione di torce di milioni di telefonini fanno luce ai percorsi bui della natura incontaminata. Migliaia di anni di scoperta nel coraggio svaniscono e si torna nel timore del l'oscurità. Un sole perpetuo cancella la notte.
Il Pavone è un collettivo artistico che crea installazioni e vive e lavora a Palermo. Gli artisti utilizzano il paesaggio e i suoi annessi per indagare nel rapporto che esiste tra ciò che è artificiale e ciò che non lo è, attraverso differenze e similitudini. Hanno partecipato a Manifesta12 con un progetto collaterale dal titolo "OltreOreto".
MainOFF è organizzato da Qmedia e Brusio Netlabel.
"Decay" ("decadimento" in inglese) rilegge e propone al pubblico una riflessione sull'aggressività della luce artificiale che altera i cicli naturali e modifica la materia come se una macro corrente alternata animasse la vita terrestre.
"Decay" è uno spazio inquinato dall'elettromagnetismo, ultimo stadio evolutivo dell'elettricità, ma è anche un luogo di catarsi dove si è invitati a partecipare ad un rito di incandescenza dentro un circuito elettrico magico, dove ancora una volta, come nella vita reale, si è chiamati ad essere gli elettroni di una nuova e totalizzante forma di luce.
Il buio del tempo arcaico, di contro, si manifesta solo nei territori non civilizzati: i luoghi della contemplazione del buio e della venerazione della luce volgono quindi tragicamente al termine.
La luce artificiale dà sicurezza, svela l'ignoto bruciandolo irreversibilmente mentre il nuovo gigante digitale comincia a prendere forma, invade la superficie terrestre e proietta luce nel cosmo.
Una costellazione di torce di milioni di telefonini fanno luce ai percorsi bui della natura incontaminata. Migliaia di anni di scoperta nel coraggio svaniscono e si torna nel timore del l'oscurità. Un sole perpetuo cancella la notte.
Il Pavone è un collettivo artistico che crea installazioni e vive e lavora a Palermo. Gli artisti utilizzano il paesaggio e i suoi annessi per indagare nel rapporto che esiste tra ciò che è artificiale e ciò che non lo è, attraverso differenze e similitudini. Hanno partecipato a Manifesta12 con un progetto collaterale dal titolo "OltreOreto".
MainOFF è organizzato da Qmedia e Brusio Netlabel.
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