L'Alzheimer tra leggerezza e ironia in scena con "Il padre", al teatro Garibaldi di Enna
In scena al Teatro Garibaldi di Enna "Il padre", del giovane drammaturgo francese Florian Zeller per la regia di Piero Maccarinelli. Un toccante viaggio nei meandri di una mente stravolta dalla malattia, nella dolorosa tragedia di una famiglia che deve fare i conti con l’Alzheimer raccontato con leggerezza e amara e pungente ironia.
Lo spettacolo, di cui sono interpreti principali Alessandro Haber nel ruolo del padre e Lucrezia Lante della Rovere in quello della figlia Anna, sarà messo in scena per la stagione organizzata dal Comune e firmata da Mario Incudine.
La storia è quella di Andrea, un uomo molto attivo nonostante la sua età ma che mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia, che gli è molto legata, cerca il suo benessere e la sua sicurezza ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporgli di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito, nonostante quest’ultimo sia assolutamente contrario.
Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. Lo spettacolo costringe il pubblico ad essere partecipe dello smarrimento di Andrea, delle sue visioni, del suo progressivo e irreversibile distacco dalla realtà, facendo toccare con mano la drammatica condizione del disagio mentale, mescolando le scene “reali” e quelle immaginate da Andrea che precipita gradualmente in una totale confusione scambiando volti, nomi, fatti, tempi e luoghi.
Lo spettacolo, di cui sono interpreti principali Alessandro Haber nel ruolo del padre e Lucrezia Lante della Rovere in quello della figlia Anna, sarà messo in scena per la stagione organizzata dal Comune e firmata da Mario Incudine.
La storia è quella di Andrea, un uomo molto attivo nonostante la sua età ma che mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Anna, sua figlia, che gli è molto legata, cerca il suo benessere e la sua sicurezza ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporgli di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito, nonostante quest’ultimo sia assolutamente contrario.
Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. Lo spettacolo costringe il pubblico ad essere partecipe dello smarrimento di Andrea, delle sue visioni, del suo progressivo e irreversibile distacco dalla realtà, facendo toccare con mano la drammatica condizione del disagio mentale, mescolando le scene “reali” e quelle immaginate da Andrea che precipita gradualmente in una totale confusione scambiando volti, nomi, fatti, tempi e luoghi.
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