"L'Ammazzatore": lo spettacolo di Rosario Palazzolo e Giuseppe Cutino in scena al sant'Eugenio
Al via la terza edizione della rassegna di teatro contemporaneo "Pubblic-Azione - teatro in biancRo e negRo" in scena al teatro Sant'Eugenio di Palermo con la direzione artistica di Marco Pupella e un cartellone di sei appuntamenti in programma il giovedì dal 27 febbraio al 2 aprile (con ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili).
La rassegna si apre il 27 febbraio con "L'Ammazzatore", spettacolo nato dall'incontro tra il drammaturgo Rosario Palazzolo e il regista Giuseppe Cutino. Due poetiche differenti, due modalità artistiche agli antipodi, due mondi dispari che si incontrano sul palco diventando pari, sinergici, dialoganti.
In scena Salvatore Nocera e Rosario Palazzolo, con le scene e i costumi di Daniela Cernigliaro e le luci a cura di Petra Trombini, dànno vita alla storia di Ernesto Scossa che, nato in una Palermo che non concede vie d’uscita, si trova a dover uccidere per mestiere, fino a quando la consapevolezza di una scelta gli offrirà un vago spiraglio di luce.
Non una storia di mafia, ma una storia minuscola di un uomo minuscolo capace di pensieri minuscoli, un uomo che si fa emblema dell’umanità tutta: disorientata e meschina, delicata e derelitta, ironica e corrosiva. È anche un inno alla vita, nonostante tutto, perché è un’invenzione continua, il moto di chi non smette mai di andare avanti, persino davanti al baratro.
La rassegna si apre il 27 febbraio con "L'Ammazzatore", spettacolo nato dall'incontro tra il drammaturgo Rosario Palazzolo e il regista Giuseppe Cutino. Due poetiche differenti, due modalità artistiche agli antipodi, due mondi dispari che si incontrano sul palco diventando pari, sinergici, dialoganti.
In scena Salvatore Nocera e Rosario Palazzolo, con le scene e i costumi di Daniela Cernigliaro e le luci a cura di Petra Trombini, dànno vita alla storia di Ernesto Scossa che, nato in una Palermo che non concede vie d’uscita, si trova a dover uccidere per mestiere, fino a quando la consapevolezza di una scelta gli offrirà un vago spiraglio di luce.
Non una storia di mafia, ma una storia minuscola di un uomo minuscolo capace di pensieri minuscoli, un uomo che si fa emblema dell’umanità tutta: disorientata e meschina, delicata e derelitta, ironica e corrosiva. È anche un inno alla vita, nonostante tutto, perché è un’invenzione continua, il moto di chi non smette mai di andare avanti, persino davanti al baratro.
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