L'antico baglio dimenticato dove nascono le tartarughe: la storia della Tonnara di San Giuliano
La Tonnara di San Giuliano a Trapani
Carceri inaccessibili, campanili panoramici, la Madonnina di Andrea Della Robbia e i crocifissi delle leggende, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli: ritornano a Trapani "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre, per scoprire la città tra visite e passeggiate (leggi l'articolo di approfondimento).
La Tonnara di San Giuliano è la più antica della Sicilia occidentale, sistemata comodamente a Punta San Giuliano, sul litorale nord di Trapani. Attiva dal XVI secolo fino al 1961 nella pesca, lavorazione e conservazione del tonno, venne costruita attorno alla chiesetta dedicata al martire.
La struttura, che era fornita di un porticciolo naturale, è simile a un baglio, con due accessi, uno dalla casa padronale e uno per i lavoranti. La torre di avvistamento segnava il confine tra Trapani ed Erice.
Nella Seconda Guerra mondiale fu utilizzata dai fascisti, e in seguito, dopo essere diventata stabilimento per la conservazione del tonno, cadde in abbandono. Oggi è pressoché dimenticata, ma è il cuore di un’area protetta dove è stato preservato il delicato ecosistema. Tra rocce di calcarenite e dune di Calendula marina, depongono le uova le tartarughe Caretta-Caretta.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
La Tonnara di San Giuliano è la più antica della Sicilia occidentale, sistemata comodamente a Punta San Giuliano, sul litorale nord di Trapani. Attiva dal XVI secolo fino al 1961 nella pesca, lavorazione e conservazione del tonno, venne costruita attorno alla chiesetta dedicata al martire.
La struttura, che era fornita di un porticciolo naturale, è simile a un baglio, con due accessi, uno dalla casa padronale e uno per i lavoranti. La torre di avvistamento segnava il confine tra Trapani ed Erice.
Nella Seconda Guerra mondiale fu utilizzata dai fascisti, e in seguito, dopo essere diventata stabilimento per la conservazione del tonno, cadde in abbandono. Oggi è pressoché dimenticata, ma è il cuore di un’area protetta dove è stato preservato il delicato ecosistema. Tra rocce di calcarenite e dune di Calendula marina, depongono le uova le tartarughe Caretta-Caretta.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
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