L’antico Regio Carolino amato da regina e nobili: visite al Teatro Bellini di Palermo

Il Teatro Bellini di Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Il Teatro Bellini di Palermo, ex Regio Carolino, fu inaugurato nel 1742, dopo la ristrutturazione e l’abbellimento diun precedente teatrino popolare con sedili di legno. Fino alla metà dell'Ottocento era il più importante teatro della città. Originariamente si chiamava “dei Travaglini”, dal nome di una maschera popolare palermitana.
Quando la corte borbonica da Napoli riparò a Palermo, a seguito della rivoluzione del 1799, l’edificio a pochi metri dalla celebre chiesa della Martorana venne dedicato alla regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, assidua frequentatrice. Solo nel 1848 fu intitolato al compositore catanese Vincenzo Bellini.
Dal 1907 divenne sede di avanspettacolo, ma nel 1964 fu danneggiato da un grave incendio e abbandonato. Ricostruito, conobbe altre vicissitudini. Oggi, dopo alcuni anni di gestione da parte del Teatro Biondo, è tornato nella disponibilità dei proprietari.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Il Teatro Bellini di Palermo, ex Regio Carolino, fu inaugurato nel 1742, dopo la ristrutturazione e l’abbellimento diun precedente teatrino popolare con sedili di legno. Fino alla metà dell'Ottocento era il più importante teatro della città. Originariamente si chiamava “dei Travaglini”, dal nome di una maschera popolare palermitana.
Quando la corte borbonica da Napoli riparò a Palermo, a seguito della rivoluzione del 1799, l’edificio a pochi metri dalla celebre chiesa della Martorana venne dedicato alla regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, assidua frequentatrice. Solo nel 1848 fu intitolato al compositore catanese Vincenzo Bellini.
Dal 1907 divenne sede di avanspettacolo, ma nel 1964 fu danneggiato da un grave incendio e abbandonato. Ricostruito, conobbe altre vicissitudini. Oggi, dopo alcuni anni di gestione da parte del Teatro Biondo, è tornato nella disponibilità dei proprietari.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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