L'arte di Giuseppe Consoli torna al paese d'origine: il centenario della sua nascita a Mascalucia

"Barricata di cavalli" (1955), dipinto di Giuseppe Consoli (part.)
A Giuseppe Consoli (Mascalucìa 1919 – Milano 2010), in occasione del centenario della nascita, è dedicata l'antologica “Giuseppe Consoli. Un siciliano fra i colori dell’isola”, curata da Antonio D’Amico, articolata in due sedi: nell’Auditorium di Mascalucia, suo paese natale, dal 19 maggio al 2 giugno e a Catania, Palazzo della Cultura, dal 18 maggio al 23 giugno.
La mostra indaga l’opera e la personalità inquieta dell'artista e intellettuale che, nel corso della sua lunga vita, ha attraversato buona parte del Novecento: dalle stagioni più sofferte – la guerra, la prigionia, le stragi civili e gli anni di piombo – a quelle più esuberanti, quando l’estro, la creatività e il dinamismo dell’Italia post-bellica accesero di entusiasmo e voglia di rinascita un’intera generazione di giovani e intellettuali.
"Giuseppe Consoli. Un siciliano fra i colori dell’isola" è organizzata dalle associazioni Consoli Guardo e Carmelo Mendola in collaborazione con la Pro Loco di Mascalucia e con il patrocinio dei Comuni di Catania e Mascalucia. In catalogo un saggio dello storico Uccio Barone (Università di Catania, Dipartimento Scienze Politiche).
Giuseppe Consoli o Giuseppe Consoli Guardo, nasce a Mascalucia. Artista e storico dell'Arte, siciliano creativo ed eclettico, personalità dai numerosi interessi culturali, ha privilegiato, in tutto il corso della sua vita, due indirizzi principali: la Storia dell'Arte del '400 e, come autodidatta, la pittura e la scultura.
Compie studi classici e si laurea in Lettere a Catania nel dopoguerra. Successivamente a Roma ottiene la Specializzazione all’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e presso l’Istituto Centrale di Restauro; dal 1948 diviene funzionario della Sovrintendenza dello Stato ed è nominato prima a Chieti, poi a Genova, quindi presso la Sovrintendenza ai monumenti di Milano.
Nel 1968 è nominato direttore del Museo Nazionale di Messina, fino al 1972, quando rientra definitivamente a Milano, dove conclude la carriera scientifico-direttiva nel 1974, dedicandosi ad indagini sistematiche sull’arte del Rinascimento europeo, come pure alla sua attività di artista.
Consoli ha iniziato ad esporre fin da giovanissimo in collettive regionali e nazionali; nel 1948 è alla Quadriennale di Roma, nel 1951 è premiato a Suzzara per l'opera "Strage di Portella della Ginestra", poi acquistata dal Partito Comunista Italiano e donata a Giuseppe Di Vittorio, ora presso la Raccolta della CGIL di Roma.
Dal 1959 si trasferisce con la famiglia definitivamente a Milano, dove espone con numerose personali nelle storiche gallerie della città: "Apollinaire" (1956), "Pagani" (1960), "L’indice" (1963), "Pater" (1973), "Missori-Arte" (1975), "Ciovasso" (1974 - 1983). Nel 1975 alla Galleria "Gipico" di Arese.
Sempre in quegli anni partecipa a numerose collettive fra le quali: nel 1965 alla Galleria "Il Cannocchiale", nel 1973 al Premio "San Barnaba" di Milano, a "Siena 1982 e al "Salon" di Parigi.
Attivamente presente nella vita artistica e culturale della città, frequenta Guttuso, Migneco, Dova, Treccani. Hanno scritto di lui: De Grada, Munari, Villani, Poma Basile, Tumminelli, Cara.
L'ultima personale nel 2000 alla ‘"Libreria dell’Angolo" di Corso Sempione, a Milano. Le sue opere sono presso collezioni private italiane ed estere.
La mostra indaga l’opera e la personalità inquieta dell'artista e intellettuale che, nel corso della sua lunga vita, ha attraversato buona parte del Novecento: dalle stagioni più sofferte – la guerra, la prigionia, le stragi civili e gli anni di piombo – a quelle più esuberanti, quando l’estro, la creatività e il dinamismo dell’Italia post-bellica accesero di entusiasmo e voglia di rinascita un’intera generazione di giovani e intellettuali.
"Giuseppe Consoli. Un siciliano fra i colori dell’isola" è organizzata dalle associazioni Consoli Guardo e Carmelo Mendola in collaborazione con la Pro Loco di Mascalucia e con il patrocinio dei Comuni di Catania e Mascalucia. In catalogo un saggio dello storico Uccio Barone (Università di Catania, Dipartimento Scienze Politiche).
Giuseppe Consoli o Giuseppe Consoli Guardo, nasce a Mascalucia. Artista e storico dell'Arte, siciliano creativo ed eclettico, personalità dai numerosi interessi culturali, ha privilegiato, in tutto il corso della sua vita, due indirizzi principali: la Storia dell'Arte del '400 e, come autodidatta, la pittura e la scultura.
Compie studi classici e si laurea in Lettere a Catania nel dopoguerra. Successivamente a Roma ottiene la Specializzazione all’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e presso l’Istituto Centrale di Restauro; dal 1948 diviene funzionario della Sovrintendenza dello Stato ed è nominato prima a Chieti, poi a Genova, quindi presso la Sovrintendenza ai monumenti di Milano.
Nel 1968 è nominato direttore del Museo Nazionale di Messina, fino al 1972, quando rientra definitivamente a Milano, dove conclude la carriera scientifico-direttiva nel 1974, dedicandosi ad indagini sistematiche sull’arte del Rinascimento europeo, come pure alla sua attività di artista.
Consoli ha iniziato ad esporre fin da giovanissimo in collettive regionali e nazionali; nel 1948 è alla Quadriennale di Roma, nel 1951 è premiato a Suzzara per l'opera "Strage di Portella della Ginestra", poi acquistata dal Partito Comunista Italiano e donata a Giuseppe Di Vittorio, ora presso la Raccolta della CGIL di Roma.
Dal 1959 si trasferisce con la famiglia definitivamente a Milano, dove espone con numerose personali nelle storiche gallerie della città: "Apollinaire" (1956), "Pagani" (1960), "L’indice" (1963), "Pater" (1973), "Missori-Arte" (1975), "Ciovasso" (1974 - 1983). Nel 1975 alla Galleria "Gipico" di Arese.
Sempre in quegli anni partecipa a numerose collettive fra le quali: nel 1965 alla Galleria "Il Cannocchiale", nel 1973 al Premio "San Barnaba" di Milano, a "Siena 1982 e al "Salon" di Parigi.
Attivamente presente nella vita artistica e culturale della città, frequenta Guttuso, Migneco, Dova, Treccani. Hanno scritto di lui: De Grada, Munari, Villani, Poma Basile, Tumminelli, Cara.
L'ultima personale nel 2000 alla ‘"Libreria dell’Angolo" di Corso Sempione, a Milano. Le sue opere sono presso collezioni private italiane ed estere.
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