L’ex istituto d’arte per artigiani "illuminati": apre le porte a Palermo l'ex convento dello Schiavuzzo
L'ex convento dello Schiavuzzo a Palermo (foto di Igor Petyx)
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Dopo quasi quarant’anni di abbandono è tornato alla vita lo “Schiavuzzo”, l’ex convento trasformato in residenza universitaria. La sua costruzione risale al 1590, su spinta della nobile famiglia palermitana dei Vernagallo, e viene poi trasformato in chiesa della Madonna delle Grazie.
Nel 1623 il barone di Santa Venera decide di costruire un monastero, assegnato per i 33 anni successivi ai Carmelitani; con le suore del Conservatorio delle Donne Riparate, il convento venne ingrandito e abbellito con gli affreschi alle pareti e nella volta.
Con la soppressione degli ordini religiosi del 1866, passa al Demanio che allarga gli spazi e li adegua ai laboratori e alle aule di un istituto d’arte: il 16 settembre del 1926 lo Schiavuzzo diventa la sede della scuola d’Arte Autonoma, nata per creare una classe di artigiani “artisticamente” preparati.
Nel 1968 il terremoto lo riduce a un rudere, poi il recupero: oggi si sviluppa su due piani che si affacciano su un ampio cortile interno.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Dopo quasi quarant’anni di abbandono è tornato alla vita lo “Schiavuzzo”, l’ex convento trasformato in residenza universitaria. La sua costruzione risale al 1590, su spinta della nobile famiglia palermitana dei Vernagallo, e viene poi trasformato in chiesa della Madonna delle Grazie.
Nel 1623 il barone di Santa Venera decide di costruire un monastero, assegnato per i 33 anni successivi ai Carmelitani; con le suore del Conservatorio delle Donne Riparate, il convento venne ingrandito e abbellito con gli affreschi alle pareti e nella volta.
Con la soppressione degli ordini religiosi del 1866, passa al Demanio che allarga gli spazi e li adegua ai laboratori e alle aule di un istituto d’arte: il 16 settembre del 1926 lo Schiavuzzo diventa la sede della scuola d’Arte Autonoma, nata per creare una classe di artigiani “artisticamente” preparati.
Nel 1968 il terremoto lo riduce a un rudere, poi il recupero: oggi si sviluppa su due piani che si affacciano su un ampio cortile interno.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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