L'iconografia del cavaliere che uccise il drago: visita al Museo del Duomo di San Giorgio a Ragusa
Dettagli del Museo del Duomo di San Giorgio a Ragusa
Cattedrali barocche e piccole chiese nascoste, circoli e palazzi nobiliari, musei, giardini e persino un piccolo teatro: "Le Vie dei Tesori" debuttano a Ragusa, Modica e Scicli con tre weekend alla scoperta dei gioielli del Val di Noto in programma ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
A Ragusa è secolare la tradizione che lega il popolo ragusano al culto di San Giorgio, del quale coltiva ancora oggi un'iconografia dalla grande potenza immaginifica. All'interno del Museo del Duomo di San Giorgio sono conservate decine di preziose opere dedicate al giovane cavaliere che uccise il drago.
Le opere sopravvissute al disastro del 1693, fino a pochi anni fa ammassate nei pressi dell’antico portale della chiesa omonima, si trovano oggi ricollocate in un percorso espositivo che, attraverso collezioni di statuaria, pittura e oreficeria, ricostruisce la storia artistica della città gotica e rinascimentale. Si conservano anche alcuni disegni di progetto del duomo settecentesco che si erge al fianco del museo.
Il pezzo forte è il frammento superstite della "cona" commissionata nel 1573 ad Antonino Gagini, figlio dello scultore palermitano Antonello, per ricoprire l’abside della chiesa gotica con una sequenza di statue di santi in posa eroica.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
A Ragusa è secolare la tradizione che lega il popolo ragusano al culto di San Giorgio, del quale coltiva ancora oggi un'iconografia dalla grande potenza immaginifica. All'interno del Museo del Duomo di San Giorgio sono conservate decine di preziose opere dedicate al giovane cavaliere che uccise il drago.
Le opere sopravvissute al disastro del 1693, fino a pochi anni fa ammassate nei pressi dell’antico portale della chiesa omonima, si trovano oggi ricollocate in un percorso espositivo che, attraverso collezioni di statuaria, pittura e oreficeria, ricostruisce la storia artistica della città gotica e rinascimentale. Si conservano anche alcuni disegni di progetto del duomo settecentesco che si erge al fianco del museo.
Il pezzo forte è il frammento superstite della "cona" commissionata nel 1573 ad Antonino Gagini, figlio dello scultore palermitano Antonello, per ricoprire l’abside della chiesa gotica con una sequenza di statue di santi in posa eroica.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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