La chiesa del duplice convento che ricorda un castello: la visita al convento delle Giummare di Sciacca
 
											Il convento delle Giummare di Sciacca
					È la città delle leggende e dei miraggi: da Dedalo che costruisce le famose Stufe di san Calogero sul monte Kronio, all’isola Ferdinandea che sbuca dalle acque e si inabissa dopo poche settimane, lasciando tutti di stucco. Millenni di storia da percorrere lungo l’itinerario di dodici luoghi de "Le Vie dei Tesori", che arriva a Sciacca per la sua prima edizione, nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
La chiesa e il convento di Santa Maria di Valverde o delle Giummare furono fondati all’inizio del XII secolo dalla contessa normanna Giulietta, famosa signora di Sciacca dal 1100 al 1136 che trascorreva il suo tempo libero vicino al pozzo che da lei prende il nome.
La chiesa rompeva l’asse del “duplice” monastero, abitato, come ammesso dal diritto canonico, da religiose e da monaci cluniacensi. La chiesa racchiude opere d’arte tra cui tele del saccense Gaspare Testone, dipinti e affreschi di Mariano Rossi. Tolti il portale e il finestrone centrali che sono barocchi, il resto ricorda un castello medievale.
Ai lati del portale crescono due palme nane in ricordo delle giummare (nome saccense delle palme). Durante la guerra, qui padre Michele Arena raccoglieva i trovatelli e dava loro una casa.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
				
									La chiesa e il convento di Santa Maria di Valverde o delle Giummare furono fondati all’inizio del XII secolo dalla contessa normanna Giulietta, famosa signora di Sciacca dal 1100 al 1136 che trascorreva il suo tempo libero vicino al pozzo che da lei prende il nome.
La chiesa rompeva l’asse del “duplice” monastero, abitato, come ammesso dal diritto canonico, da religiose e da monaci cluniacensi. La chiesa racchiude opere d’arte tra cui tele del saccense Gaspare Testone, dipinti e affreschi di Mariano Rossi. Tolti il portale e il finestrone centrali che sono barocchi, il resto ricorda un castello medievale.
Ai lati del portale crescono due palme nane in ricordo delle giummare (nome saccense delle palme). Durante la guerra, qui padre Michele Arena raccoglieva i trovatelli e dava loro una casa.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
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