La chiesa di Eleonora lavata con il Moscato: le visite nell'ex chiesa di Santa Margherita di Sciacca
 
											L'organo dell'ex chiesa Santa Margherita di Sciacca
					È la città delle leggende e dei miraggi: da Dedalo che costruisce le famose Stufe di san Calogero sul monte Kronio, all’isola Ferdinandea che sbuca dalle acque e si inabissa dopo poche settimane, lasciando tutti di stucco. Millenni di storia da percorrere lungo l’itinerario di dodici luoghi de "Le Vie dei Tesori", che arriva a Sciacca per la sua prima edizione, nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
L'ex chiesa di Santa Margherita fu fondata nel 1342 da Eleonora d’Aragona, nipote di Federico III d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta, conte di Caltabellotta. Nel 1390 la chiesa fu aggregata alla Magione di Palermo, soggetta al Regio Abate.
Fu completamente trasformata e ampliata nel 1594, grazie alla donazione del ricco mercante catalano Antonio Pardo. È un blocco geometrico dalle piatte superfici animate da finestre, con inserti nella fulva pietra locale. Sulla facciata principale, che è rivolta a occidente, un portale originale in stile gotico-catalano, mentre un secondo portale laterale è attribuito al Laurana.
Incantevoli le pitture murali, sfarzosa la volta a cassettoni in legno, molto bello l’organo barocco. Gli anziani raccontano che il pavimento di maiolica veniva lavato ogni anno con il vino Moscato.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
				
									L'ex chiesa di Santa Margherita fu fondata nel 1342 da Eleonora d’Aragona, nipote di Federico III d’Aragona e moglie di Guglielmo Peralta, conte di Caltabellotta. Nel 1390 la chiesa fu aggregata alla Magione di Palermo, soggetta al Regio Abate.
Fu completamente trasformata e ampliata nel 1594, grazie alla donazione del ricco mercante catalano Antonio Pardo. È un blocco geometrico dalle piatte superfici animate da finestre, con inserti nella fulva pietra locale. Sulla facciata principale, che è rivolta a occidente, un portale originale in stile gotico-catalano, mentre un secondo portale laterale è attribuito al Laurana.
Incantevoli le pitture murali, sfarzosa la volta a cassettoni in legno, molto bello l’organo barocco. Gli anziani raccontano che il pavimento di maiolica veniva lavato ogni anno con il vino Moscato.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
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