La "dote della regina" e il banchetto-trappola: le visite al Castello Maniace di Siracusa

Il castello Maniace a Siracusa
Apre le porte al pubblico il Castello Maniace, che deve il suo nome al generale bizantino Giorgio Maniace, uomo che tolse, nel 1038, Siracusa agli arabi; ma fu con Federico di Svevia, nel Duecento, che divenne uno tra i più imponenti castelli dell’epoca, con una spettacolare vista sul mare.
Con gli aragonesi Siracusa divenne sede della Camera Reginale, un istituto che poneva la città a dote della regina, dal 1305 al 1536: il castello ospitò infatti le regine, Costanza nel 1362, Maria di Sicilia nel 1399, Bianca d'Evreux nel 1416 e, infine, anche l'ultima che ebbe in dominio la città, Germana de Foix, seconda moglie di Ferdinando il Cattolico. A causa di ciò Castel Maniace fu teatro delle numerose contese tra i baroni siracusani, che non accettavano l'istituto di Camera Reginale, e il potere centrale.
Nel 1448 Alfonso il Magnanimo per porre fine ai tumulti dei baroni inviò a Siracusa il capitano generale Giovanni Ventimiglia, conte di Geraci, con pieni poteri: lui invitò i baroni a banchetto e, venti di quelli ritenuti i responsabili dei tumilti vennero decapitati a sorpresa. La camera reginale fu abolita comunque nel 1537.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti ed è accessibile ai disabili. È previsto un pullman su prenotazione domenica 29 settembre da Palermo a Siracusa, al costo di 25 euro.
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