La Madonnina dei miracoli, patrona della città: a Marsala le visite al Santuario della Madonna della Cava
Il Santuario della Madonna della Cava a Marsala
Campanili, palazzi nobiliari, aree archeologiche, chiese nascoste e cripte affrescate: a Marsala approda la manifestazione "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre. Una città che va scoperta dai cunicoli alle terrazze sul mare, fino a musei inediti con le loro collezioni (leggi l'articolo di approfondimento).
Apre le porte al pubblico il Santuario della Madonna della Cava, legato al culto della patrona e un miracolo attribuitole: si narra ch nel 1514 un frate agostiniano, padre Leonardo Savina, ebbe la visione della Madonna, che gli ordinava di cercare in una cava abbandonata.
Cominciarono gli scavi che durarono quattro anni: e venne trovata, in fondo a un pozzo, una statua della Vergine che sarebbe stata poi venerata sotto il nome di Madonna della Cava. Le si attribuirono talmente tanti prodigi che presto la cappella dovette essere trasformata in chiesa e i Padri Agostiniani vi trasferirono il loro monastero, lasciando quello di Sant’Oliva, ormai vetusto. Nel 1670 si iniziò la costruzione di una chiesa ancora più spaziosa che potesse ospitare i fedeli.
Nel 1693 e nel 1726, secondo la tradizione, la Madonna liberò Marsala da due terribili terremoti e si verificarono altri miracoli; dopo ben 270 anni fu nominata patrona di Marsala, e il luogo di culto ebbe bisogno di ingrandirsi ancora: la nuova chiesa costerà 18 mila ducati di cui tremila donati dai fedeli. Sotto, c’è l’ipogeo con un altare nell’abside, e sopra una statua in marmo della Madonna. Gli affreschi, molto danneggiati, sono stati restaurati di recente.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
Apre le porte al pubblico il Santuario della Madonna della Cava, legato al culto della patrona e un miracolo attribuitole: si narra ch nel 1514 un frate agostiniano, padre Leonardo Savina, ebbe la visione della Madonna, che gli ordinava di cercare in una cava abbandonata.
Cominciarono gli scavi che durarono quattro anni: e venne trovata, in fondo a un pozzo, una statua della Vergine che sarebbe stata poi venerata sotto il nome di Madonna della Cava. Le si attribuirono talmente tanti prodigi che presto la cappella dovette essere trasformata in chiesa e i Padri Agostiniani vi trasferirono il loro monastero, lasciando quello di Sant’Oliva, ormai vetusto. Nel 1670 si iniziò la costruzione di una chiesa ancora più spaziosa che potesse ospitare i fedeli.
Nel 1693 e nel 1726, secondo la tradizione, la Madonna liberò Marsala da due terribili terremoti e si verificarono altri miracoli; dopo ben 270 anni fu nominata patrona di Marsala, e il luogo di culto ebbe bisogno di ingrandirsi ancora: la nuova chiesa costerà 18 mila ducati di cui tremila donati dai fedeli. Sotto, c’è l’ipogeo con un altare nell’abside, e sopra una statua in marmo della Madonna. Gli affreschi, molto danneggiati, sono stati restaurati di recente.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
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