"La mia Siria a Palermo": storia di una famiglia in fuga nel reportage fotografico di Tiziana Gulotta
I quattro bambini di Bushra e Naem nella foto di Tiziana Gulotta
Una vita tranquilla per far crescere serenamente i propri figli. È quello che sperano Bushra e Naem, genitori di quattro bambini, arrivati in Sicilia attraverso i corridoi umanitari, grazie ad un progetto-pilota della Comunità di Sant'Egidio.
Tiziana Gulotta, giornalista arabista, nel suo reportage fotografico "La mia Siria a Palermo" in mostra all'Opificio delle idee in via Danisinni 38 a Palermo, narra la vita quotidiana di questa famiglia siriana a Palermo, in fuga dal Nord est della Siria, da una delle province occupate dall'Isis e da un'area di recente colpita dall'offensiva militare turca.
La loro storia è simile a quella di altri siriani fuggiti dal proprio Paese perché vittime di persecuzioni. Uomini, donne e bambini siriani individuati nei campi profughi del Libano, Marocco ed Etiopia sono arrivati in Europa dove hanno ricevuto una risposta positiva alla domanda di protezione.
Le fotografie si aggiungono alle 30 immagini vintage, realizzate in Siria prima della guerra dalla giornalista Gulotta, autrice del progetto "Per non dimenticare la Siria", tra il 1994 e il 1999, sotto il regime di Hafez Hassad. Il periodo immortalato dagli scatti era quello della dittatura di Hafez Assad, in cui i siriani avevano libertà personali molto limitate.
Tiziana Gulotta, nel 1999 inizia a collaborare con il quotidiano La Repubblica Palermo e nel 2001 diventa giornalista pubblicista. Dopo le esperienze maturate in redazione continua il percorso giornalistico collaborando con altre testate nazionali e regionali (Giornale di Sicilia, Centonove, L'inchiesta, Euromediterraneo, Radio100passi, Sud ed altre).
In questi anni si è occupata di eventi internazionali che coinvolgono i Paesi del Mediterraneo. La sua vocazione mediterranea è nata ed è maturata tra Siria e Libano dove ha vissuto e si è specializzata in lingua e cultura araba grazie a due borse di studio, una del ministero degli Affari esteri e l'altra dell'Università di Palermo, in seguito alla laurea in Scienze politiche.
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