La rivincita di una splendida, "difettata" creatura: "Anna dei Miracoli" sul palco del Biondo

Mascia Musy in "Anna dei Miracoli"
Cosa succede a un padre e a una madre che si confrontano quotidianamente con l’esistenza di una creatura che hanno messo al mondo ma con cui non possono comunicare? È la storia di "Anna dei miracoli", in scena per la nuova stagione del teatro Biondo di Palermo con la regia di Emanuela Giordano.
L'opera teatrale scritta dal drammaturgo statunitense William Gibson, basata sulla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan, debuttò a Broadway nel 1959, rimase in scena per oltre settecento repliche e vinse il Tony Award per la migliore opera teatrale. Nel 1962 lo stesso Gibson firmò la sceneggiatura dell'omonimo film di successo diretto da Arthur Penn e interpretato da Anne Bancroft.
Sulle scene di Angelo Linzalata si muovono gli attori Mascia Musy, Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi.
"Anna dei miracoli" è una storia vera, racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla.
Ha permesso alle ragazze come Helen di raccontare la propria storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare.
Helen, la protagonista, è una ragazza non vedente, sorda e muta. I suoi genitori si disperano: la pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta, l’amore e l’odio, ogni sentimento è concesso, ogni reazione è imprevedibile.
E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? Si accorge che la sua vita produce sofferenza? In una società dove solo il “bello” è vincente e solo il “sano” è tollerato, padre e madre non hanno scampo: Helen è destinata ad essere rinchiusa in un istituto, nascosta, dimenticata.
Ma in casa arriva Anna, dura, inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate”.
L'opera teatrale scritta dal drammaturgo statunitense William Gibson, basata sulla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan, debuttò a Broadway nel 1959, rimase in scena per oltre settecento repliche e vinse il Tony Award per la migliore opera teatrale. Nel 1962 lo stesso Gibson firmò la sceneggiatura dell'omonimo film di successo diretto da Arthur Penn e interpretato da Anne Bancroft.
Sulle scene di Angelo Linzalata si muovono gli attori Mascia Musy, Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci e Laura Nardi.
"Anna dei miracoli" è una storia vera, racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla.
Ha permesso alle ragazze come Helen di raccontare la propria storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare.
Helen, la protagonista, è una ragazza non vedente, sorda e muta. I suoi genitori si disperano: la pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta, l’amore e l’odio, ogni sentimento è concesso, ogni reazione è imprevedibile.
E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? Si accorge che la sua vita produce sofferenza? In una società dove solo il “bello” è vincente e solo il “sano” è tollerato, padre e madre non hanno scampo: Helen è destinata ad essere rinchiusa in un istituto, nascosta, dimenticata.
Ma in casa arriva Anna, dura, inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate”.
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