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"La seconda vita dell'ulivo": le sculture in radica d'ulivo di Gika al Castello di Marineo

Balarm
La redazione

Una delle sculture di Gika (foto di Franco D'Aversa)

"La seconda vita dell'ulivo" è la mostra di sculture in radica d'ulivo di Gika, che venerdì 12 maggio alle 18.00 si presenta al pubblico nel Castello Beccadelli di Marineo. Presenti rappresentanti delle istituzioni locali, il curatore Vito Mauro e il critico Massimiliano Reggiani.

Le opere dell'artista alcamese Giovanni Calamia, conosciuto come Gika, sono pezzi unici che raccontano la Sicilia, fatte in gran parte con radiche centenarie di ulivi.

Piante che da generazioni danno olio e legna, come base delle sculture insieme a un frammento della storia mediterranea che è anche trasmissione di una sapienza antica, quella della lavorazione del legno, fondamentale per una civiltà agricola che con questo costruiva utensili e carretti, mobili e ripari, barche e telai.

La ricerca di Gika è un riferimento alla Sicilia non solo per la materia e la continuità del sapere artigiano ma ha anche un particolare significato etico ed educativo.

Partire dallo scarto, dal legno abbandonato è un riscatto per i giganti secolari abbattuti e per le generazioni di uomini e donne che hanno speso gran parte della propria vita ad accudire e conservare queste piante.

La mostra resta visitabile fino al 4 giugno, tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 22.00.
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