"La Terra dell'Abbastanza": il film a ingresso ridotto al Cinema Igiea Lido
Titolo: La Terra dell'Abbastanza
Genere: Drammatico
Regia: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo
Cast: Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Luca Zingaretti
Anno: 2018
Trama: "La Terra dell'Abbastanza", il film diretto dai fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, vede protagonisti Mirko (Matteo Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano), due giovani amici che vivono alla periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l'uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d'entrata per l'inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso. In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i due ragazzi protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Purtroppo, lo scopriranno sulle loro spalle: si può fingere fino alla fine. Non esiste uno stop, se non il definitivo. Perché il sangue non fa più impressione e la paura cessa di essere un meccanismo di difesa, la violenza diventa l'unico linguaggio comprensibile. Un linguaggio che fa terra bruciata dovunque lo si parli. Non importa quale sia il luogo di provenienza delle vittime.
Genere: Drammatico
Regia: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo
Cast: Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Luca Zingaretti
Anno: 2018
Trama: "La Terra dell'Abbastanza", il film diretto dai fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, vede protagonisti Mirko (Matteo Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano), due giovani amici che vivono alla periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l'uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d'entrata per l'inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso. In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i due ragazzi protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Purtroppo, lo scopriranno sulle loro spalle: si può fingere fino alla fine. Non esiste uno stop, se non il definitivo. Perché il sangue non fa più impressione e la paura cessa di essere un meccanismo di difesa, la violenza diventa l'unico linguaggio comprensibile. Un linguaggio che fa terra bruciata dovunque lo si parli. Non importa quale sia il luogo di provenienza delle vittime.
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