La "Tosca" di Puccini va in scena: dopo 100 anni torna l'opera lirica al Selinus di Castelvetrano
Il soprano Silvana Froli
"Vissi d’arte", la celeberrima aria di Tosca - protagonista femminile dell’omonimo dramma musicato da Giacomo Puccini nel 1900 - risuona sabato 30 e domenica 31 ottobre tra i due ordini di palchi e la platea del Teatro Selinus di Castelvetrano, in provincia di Trapani, riportando sul palcoscenico del gioiello architettonico in stile neoclassico, uno spettacolo d’opera lirica dopo quasi cento anni.
Nel ruolo del titolo il soprano Silvana Froli, che ha più volte interpretato il personaggio di Tosca al prestigioso Festival pucciniano di Torre del Lago e in numerosi teatri in Italia e all’estero.
Nell'interpretazione della signora Froli e del maestro Onofrio Claudio Gallina, l’aria di Tosca rappresenta quasi un inno simbolico alla riapertura al melodramma del Teatro, progettato dall’architetto Giuseppe Patricolo alla fine dell’Ottocento, ed arricchito, nel 1910, del grandioso sipario realizzato da Gennaro Pardo con l’apoteosi di Empedocle a Selinunte.
Il cast può vantare anche la presenza, per i personaggi principali, di artisti di caratura internazionale come il tenore cileno Mario Diaz (erede di mostri sacri del belcanto come Nicolai Gedda, Kerstin Meyer e Birgit Nilsson), nel ruolo di Cavaradossi, e il baritono Emilio Marcucci, che ha al suo attivo oltre 35 interpretazioni del barone Scarpia, in Italia e all’estero.
La regia è affidata alla mano esperta del regista ceco Ludek Golat, mentre la raffinata concertazione musicale sarà del maestro Onofrio Claudio Gallina.
Il regista, affascinato dalla bellezza di questo tesoro architettonico e dall’atmosfera ricca di suggestione, ha strutturato la visione della rappresentazione misurandola con le peculiarità del Teatro Selinus ed ha pensato ad una regia ricca di simbolismo, minimalista nella scelta delle scenografia, ma intensa di contenuti affidati all’interpretazione dei tre artisti principali.
La produzione prevede la messa in scena integrale dell’opera, ritenuta la più drammatica della poetica verista di Puccini, impreziosita dall’utilizzo di costumi originali della prima rappresentazione - avvenuta nel 1900 - messi a disposizione dall’Associazione "La Bohème" di Lucca, città natale del grande compositore italiano.
Dal punto di vista musicale, la mancanza del "golfo mistico”" e, di conseguenza, l’impossibilità di poter disporre dell’orchestra, porta alla scelta obbligata di servirsi come supporto strumentale di una versione pianistica, curata dal maestro Gallina, arricchita dalla presenza di alcuni strumenti a percussione e di tastiere elettroniche (per poter ricreare suoni ed effetti musicali), per alcuni momenti topici dell’azione drammatica.
In scena il coro Ensemble lirico siciliano, condotto dal maestro Luigi Fiore.
Nel ruolo del titolo il soprano Silvana Froli, che ha più volte interpretato il personaggio di Tosca al prestigioso Festival pucciniano di Torre del Lago e in numerosi teatri in Italia e all’estero.
Nell'interpretazione della signora Froli e del maestro Onofrio Claudio Gallina, l’aria di Tosca rappresenta quasi un inno simbolico alla riapertura al melodramma del Teatro, progettato dall’architetto Giuseppe Patricolo alla fine dell’Ottocento, ed arricchito, nel 1910, del grandioso sipario realizzato da Gennaro Pardo con l’apoteosi di Empedocle a Selinunte.
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La partitura, insieme a "Vissi d'arte", contiene alcune delle melodie più celebri di Puccini ("Recondita armonia", "E lucevan le stelle"), vere e proprie "hit" della lirica ancora ai nostri giorni. In essa il compositore conferma la modernità del proprio linguaggio compositivo al passo con i tempi del primo Novecento.Il cast può vantare anche la presenza, per i personaggi principali, di artisti di caratura internazionale come il tenore cileno Mario Diaz (erede di mostri sacri del belcanto come Nicolai Gedda, Kerstin Meyer e Birgit Nilsson), nel ruolo di Cavaradossi, e il baritono Emilio Marcucci, che ha al suo attivo oltre 35 interpretazioni del barone Scarpia, in Italia e all’estero.
La regia è affidata alla mano esperta del regista ceco Ludek Golat, mentre la raffinata concertazione musicale sarà del maestro Onofrio Claudio Gallina.
Il regista, affascinato dalla bellezza di questo tesoro architettonico e dall’atmosfera ricca di suggestione, ha strutturato la visione della rappresentazione misurandola con le peculiarità del Teatro Selinus ed ha pensato ad una regia ricca di simbolismo, minimalista nella scelta delle scenografia, ma intensa di contenuti affidati all’interpretazione dei tre artisti principali.
La produzione prevede la messa in scena integrale dell’opera, ritenuta la più drammatica della poetica verista di Puccini, impreziosita dall’utilizzo di costumi originali della prima rappresentazione - avvenuta nel 1900 - messi a disposizione dall’Associazione "La Bohème" di Lucca, città natale del grande compositore italiano.
Dal punto di vista musicale, la mancanza del "golfo mistico”" e, di conseguenza, l’impossibilità di poter disporre dell’orchestra, porta alla scelta obbligata di servirsi come supporto strumentale di una versione pianistica, curata dal maestro Gallina, arricchita dalla presenza di alcuni strumenti a percussione e di tastiere elettroniche (per poter ricreare suoni ed effetti musicali), per alcuni momenti topici dell’azione drammatica.
In scena il coro Ensemble lirico siciliano, condotto dal maestro Luigi Fiore.
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