La voce straordinaria di Jessica Pratt torna a Palermo con "Delirio": il concerto al Teatro Massimo

Il soprano Jessica Pratt
Parliamo di Delirio, il concerto di sabato 13 novembre che porta sul palco un'accurata selezione di scene d’opera tratte dal melodramma romantico italiano di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti che rappresentano le eroine del belcanto in momenti di follia o di turbamento.
Dalle più note come "La sonnambula", "Lucia" di Lammermoor e "I puritani" a opere meno conosciute come "Emilia di Liverpool" e "Linda di Chamounix" di Donizetti, una ricca successione di momenti che permettono di mettere in luce l’intenso talento drammatico e l’eccezionale virtuosismo vocale di Jessica Pratt.
Anche le ouverture e sinfonie francesi e italiane che completano il programma sono tratte da opere in cui l’eroina sprofonda nella follia, come l’"Ophélie dell’Hamlet" di Ambroise Thomas o la "Dinorah" di Giacomo Meyerbeer, sia pure solo per un momento, come Norma quando medita di uccidere i figli.
A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro, il Maestro Francesco Ivan Ciampa e il Maestro del Coro Ciro Visco. A completare il cast, Andrea Comelli, tra i più bravi e promettenti giovani bassi italiani.
Raimondo, per la scena da Lucia di Lammermoor, è interpretato dal basso Andrea Comelli.
A scatenare il delirio è quasi sempre l’abbandono – o creduto tale – da parte dell’uomo amato che i personaggi femminili non vogliono accettare passivamente, unito al senso di colpa nei confronti della famiglia.
A partire dall’Ofelia dell’Amleto shakespeariano, nel melodramma si svolge una lunga serie di scene di follia femminile che ne ricalca il percorso: muovendosi spesso in paesaggi idilliaci che creano un forte contrasto con la loro dolorosa situazione, le eroine si circondano di fiori, vagheggiano il momento del matrimonio o il primo incontro con l’amato, corrono pericoli mortali, sempre però gorgheggiando e volteggiando tra le note più elevate.
Una successione di scene drammatiche, a volte dalla conclusione funesta come in Lucia di Lammermoor, che dovrebbe gettarci nell’angoscia e nello sconforto e che invece celebra la grandezza dell’opera, la nobiltà dei personaggi femminili e la bravura delle interpreti.
Regina indiscussa di questo repertorio è oggi Jessica Pratt, nata in Inghilterra, cresciuta in Australia e adottata dall’Italia, oggi tra le principali interpreti del belcanto, che recentemente ha registrato il suo ultimo disco, proprio sul tema della “pazzia” nel melodramma italiano, con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino e la direzione di Riccardo Frizza.
L’atteso ritorno al Teatro Massimo avviene dopo le memorabili recite de "I puritani" di cui è stata protagonista nel 2018 e il grande successo del recital del 2019.
Tra le più importanti cantanti, richieste a livello internazionale, per il repertorio belcantistico e barocco, la voce della Pratt è caratterizzata da un timbro luminoso, arricchito da una notevole estensione e da una perfetta tecnica virtuosistica.
Nata nel Regno Unito ma cresciuta a Sydney, all'età di 8 anni inizia a suonare la tromba, passando dieci anni dopo allo studio del canto col padre Phil, tenore. Dopo aver vinto diversi concorsi di canto in patria nel 2003 si è trasferita in Italia per studiare con Gianluigi Gelmetti presso il Teatro dell'Opera di Roma e presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Renata Scotto.
Attualmente continua gli studi vocali con Lella Cuberli a Milano.
Il programma del concerto.
Ambroise Thomas
Prélude da Hamlet
Vincenzo Bellini
“L’anello mio… Ah non credea mirarti… Ah non giunge” da La sonnambula
Gaetano Donizetti
“Quest’aure mattutina… Madre deh placati… Ah di contento ripiena ho l’alma” da Emilia di Liverpool
Giacomo Meyerbeer
Ouverture da Dinorah
Gaetano Donizetti
“D’immenso giubilo… Cessi, ah, cessi quel contento… Il dolce suono… Ardon gli incensi… Spargi d’amaro pianto” da Lucia di Lammermoor
Basso Andrea Comelli
Vincenzo Bellini
“O rendetemi la speme… Qui la voce sua soave… Vien diletto è in ciel la luna” da I puritani
Vincenzo Bellini
Sinfonia da Norma
Gaetano Donizetti
“Carlo Carlo… Nel silenzio della sera… No non è ver mentirono” da Linda di Chamouni
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