"Lapis specularis": la mostra dell'artista madrileno Miguel Ángel Blanco approda a Palermo
Particolare dell'opera dell'artista madrileno Miguel Ángel Blanco
L’Instituto Cervantes di Palermo riapre dal 15 giugno la propria sede espositiva dopo la chiusura forzata dovuta all'emergenza Coronavirus, offrendo la possibilità di visitare la mostra "Lapis specularis. La luce sotto terra", all'interno della chiesa sconsacrata di Sant'Eulalia dei Catalani (via Argenteria Nuova 33).
Il progetto, dopo aver fatto tappa al Museo Arqueológico Nacional di Madrid, al Museo Nacional de Arte Romano di Merida e alla Real Academia di Spagna a Roma, approda a Palermo adattandosi alle caratteristiche dell'edificio: dove i tondi e le casse con lapis specularis sono collocati in vetrine al centro dello spazio e sugli altari di marmo, la luminosità rievoca le antiche vetrate acquisendo riflessi soprannaturali e sacri.
Il lapis specularis, gesso cristallino di grande trasparenza comportò una grande rivoluzione nella vita quotidiana degli antichi Romani. Il suo utilizzo permetteva, sia in abitazioni private che in edifici pubblici, di chiudere stanze e finestre, facendo entrare la luce e mantenedo costante la temperatura all'interno degli ambienti. Per questo ebbe grande utilizzo anche nei complessi termali, oltre che una funzione simbolica, come elemento magico e propiziatore.
Miguel Ángel Blanco si è servito per la prima volta del lapis specularis come materiale creativo per esplorarne le qualità plastiche e poetiche e per rinnovare la Storia antica. L'artista madrileno unisce da tempo Arte e Natura in un suo particolare progetto personale: la Biblioteca del Bosco, attualmente composta da 1.191 libri-scatola contenenti minerali, elementi botanici e disegni che insieme si fondono in un nuovo ordine.
Per garantire la sicurezza dei visitatori, l'accesso alla mostra è consentito solo a persone munite di mascherina correttamente posizionata. Bisognerà mantenere la distanza di sicurezza e disinfettare le mani con gel alcolico fornito all'ingresso. La durata massima della visita sarà di 30 minuti.
Il progetto, dopo aver fatto tappa al Museo Arqueológico Nacional di Madrid, al Museo Nacional de Arte Romano di Merida e alla Real Academia di Spagna a Roma, approda a Palermo adattandosi alle caratteristiche dell'edificio: dove i tondi e le casse con lapis specularis sono collocati in vetrine al centro dello spazio e sugli altari di marmo, la luminosità rievoca le antiche vetrate acquisendo riflessi soprannaturali e sacri.
Il lapis specularis, gesso cristallino di grande trasparenza comportò una grande rivoluzione nella vita quotidiana degli antichi Romani. Il suo utilizzo permetteva, sia in abitazioni private che in edifici pubblici, di chiudere stanze e finestre, facendo entrare la luce e mantenedo costante la temperatura all'interno degli ambienti. Per questo ebbe grande utilizzo anche nei complessi termali, oltre che una funzione simbolica, come elemento magico e propiziatore.
Miguel Ángel Blanco si è servito per la prima volta del lapis specularis come materiale creativo per esplorarne le qualità plastiche e poetiche e per rinnovare la Storia antica. L'artista madrileno unisce da tempo Arte e Natura in un suo particolare progetto personale: la Biblioteca del Bosco, attualmente composta da 1.191 libri-scatola contenenti minerali, elementi botanici e disegni che insieme si fondono in un nuovo ordine.
Per garantire la sicurezza dei visitatori, l'accesso alla mostra è consentito solo a persone munite di mascherina correttamente posizionata. Bisognerà mantenere la distanza di sicurezza e disinfettare le mani con gel alcolico fornito all'ingresso. La durata massima della visita sarà di 30 minuti.
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