Le due antiche navi che narrano il Mediterraneo: visite al Museo archeologico Lilibeo di Marsala
Il Museo archeologico Lilibeo di Marsala
Campanili, palazzi nobiliari, aree archeologiche, chiese nascoste e cripte affrescate: a Marsala approda la manifestazione "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre. Una città che va scoperta dai cunicoli alle terrazze sul mare, fino a musei inediti con le loro collezioni (leggi l'articolo di approfondimento).
Apre le porte al pubblico il Museo archeologico Lilibeo ospitato all'interno del Baglio Anselmi: l’ex stabilimento vinicolo accoglie i resti delle le navi che solcarono le acque davanti l’antica Lilibeo.
È un vero colpo d’occhio lo straordinario museo di Baglio Anselmi, che nel 1986 fu scelto per l’esposizione e la conservazione del relitto della monumentale nave punica, naufragata nel III secolo avanti Cristo, nello specchio di mare, poi teatro della “Battaglia delle Egadi”.
La nave fu rinvenuta nel 1971 da una missione inglese capitanata dall’archeologa Honor Frost: si conservano la poppa e la fiancata. I segni dell’alfabeto fenicio-punico, incisi e dipinti sul fasciame, hanno consentito di conoscere la tecnica di costruzione navale delle maestranze, come riportano Polibio e Plinio.
Da pochissimi mesi l’esposizione si è arricchita dell’altrettanto imponente relitto della nave tardo-romana di Marausa, l’ultimo grande progetto dell’archeologo e assessore Sebastiano Tusa, scomparso nel disastro aereo in marzo. Larga otto metri e lunga sedici, probabilmente si arenò, forse a causa di una manovra sbagliata sui bassi fondali del fiume Birgi, allora navigabile.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 60 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
Apre le porte al pubblico il Museo archeologico Lilibeo ospitato all'interno del Baglio Anselmi: l’ex stabilimento vinicolo accoglie i resti delle le navi che solcarono le acque davanti l’antica Lilibeo.
È un vero colpo d’occhio lo straordinario museo di Baglio Anselmi, che nel 1986 fu scelto per l’esposizione e la conservazione del relitto della monumentale nave punica, naufragata nel III secolo avanti Cristo, nello specchio di mare, poi teatro della “Battaglia delle Egadi”.
La nave fu rinvenuta nel 1971 da una missione inglese capitanata dall’archeologa Honor Frost: si conservano la poppa e la fiancata. I segni dell’alfabeto fenicio-punico, incisi e dipinti sul fasciame, hanno consentito di conoscere la tecnica di costruzione navale delle maestranze, come riportano Polibio e Plinio.
Da pochissimi mesi l’esposizione si è arricchita dell’altrettanto imponente relitto della nave tardo-romana di Marausa, l’ultimo grande progetto dell’archeologo e assessore Sebastiano Tusa, scomparso nel disastro aereo in marzo. Larga otto metri e lunga sedici, probabilmente si arenò, forse a causa di una manovra sbagliata sui bassi fondali del fiume Birgi, allora navigabile.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 60 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
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