"Le grida silenziose" dei migranti che solcano il canale di Sicilia: Giko rende omaggio alle vittime del mare
"Due portate di un unico banchetto", opera dell'artista Giko
L'artista Giacoma Venuti (Messina, 1963), in arte Giko, torna nella sua città dopo quasi venticinque anni di assenza con la mostra "Le Grida Silenziose", curata da Giuseppe La Motta nell'ambito del progetto "Opera al Centro", allestita al Teatro Vittorio Emanuele dal 22 febbraio al 7 marzo.
L’artista riesce ad approfondire temi intensi in modo delicato ed emozionante e rende omaggio alle vittime del mare attraverso la moderna innovazione tecnologica: sono le sagome e i volti dei migranti in un mare in tempesta i protagonisti della mostra.
Le infinite sfumature del mare che separa continenti e popoli, diventano lo scenario in cui si compie il dramma silenzioso di popoli in fuga. Un difficile dualismo: da un lato un’espressività inusuale e senza dubbio accattivante, dall’altro la tragedia di chi decide di affidare la propria vita al mare, sfidando le onde, nella speranza di un futuro migliore.
Quello dell'artista è un nuovo concetto di arte che grazie all’utilizzo della tecnica digitale, simboleggia il divenire dell'opera, che si struttura e si destruttura formando molteplici significati e creando un movimento continuo.
La sua ricerca vuole essere un'evoluzione della pittura statica che esalti il movimento intrinseco dell'opera attraverso uno studio fondato su fatti descrittivi, cogliendoli mediante l'obiettivo fotografico e trasformandoli, avvalendosi anche delle moderne tecniche digitali che le permettono di sviluppare un nuovo concetto di visione dell'opera.
I riferimenti artistici del panorama recente, dalla video arte alla web painting, fanno sì che l'artista riconsideri l'utilizzo dei mezzi espressivi nella sperimentazione coloristica. La pittura, sia essa tradizionale che digitale, è testimonianza di un'arte pittorica che si evolve giorno dopo giorno al mutare dei tempi.
L’artista riesce ad approfondire temi intensi in modo delicato ed emozionante e rende omaggio alle vittime del mare attraverso la moderna innovazione tecnologica: sono le sagome e i volti dei migranti in un mare in tempesta i protagonisti della mostra.
Le infinite sfumature del mare che separa continenti e popoli, diventano lo scenario in cui si compie il dramma silenzioso di popoli in fuga. Un difficile dualismo: da un lato un’espressività inusuale e senza dubbio accattivante, dall’altro la tragedia di chi decide di affidare la propria vita al mare, sfidando le onde, nella speranza di un futuro migliore.
Quello dell'artista è un nuovo concetto di arte che grazie all’utilizzo della tecnica digitale, simboleggia il divenire dell'opera, che si struttura e si destruttura formando molteplici significati e creando un movimento continuo.
La sua ricerca vuole essere un'evoluzione della pittura statica che esalti il movimento intrinseco dell'opera attraverso uno studio fondato su fatti descrittivi, cogliendoli mediante l'obiettivo fotografico e trasformandoli, avvalendosi anche delle moderne tecniche digitali che le permettono di sviluppare un nuovo concetto di visione dell'opera.
I riferimenti artistici del panorama recente, dalla video arte alla web painting, fanno sì che l'artista riconsideri l'utilizzo dei mezzi espressivi nella sperimentazione coloristica. La pittura, sia essa tradizionale che digitale, è testimonianza di un'arte pittorica che si evolve giorno dopo giorno al mutare dei tempi.
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