Le tecniche più avanzate incontrano la fotografia classica e il cianotipo nella mostra di Domenico Stagno
 
											
					Domenico Stagno ha sperimentato la residenza dell'artista a Isnello, e attraverso la stessa intima esperienza ha preso forma la mostra di fotografie e cianotipie e un taccuino di appunti, a metà strada fra la nomenclatura di un botanico di fronte alla varietà della flora locale e un pioniere che disegna nuove mappe di territori limitrofi e li correda di appunti, fotografie e rilievi sui terreni.
La cripta della Chiesa della Santissima Annunziata del Comune di Isnello (Palermo), ospita la mostra "Hot Spots. Rumore di Fondo. Esplorazioni e un libro d’artista", un progetto di Domenico Stagno (fotografo, studente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo) a cura di Emilia Valenza, fruibile fino al 24 febbraio.
Il giovane fotografo ha focalizzato la sua attenzione proprio sulla modalità esplorativa dello sguardo, una modalità che si spinge verso la scoperta di tutte le possibili relazioni esistenti in natura, spesso invisibili ad uno sguardo superficiale, o casuali, ma rilevati con pazienza e intrecciati tra loro a cercare convergenze e nuovi significati.
L'esplorazione di un luogo prevede un'influenza reciproca, uno scambio, una comunicazione costante fatta di dati espliciti e messaggi sotterranei. L'occhio è in navigazione continua, movimenti saccadici e fissazioni corrispondono a una mappatura di territori, oggetti e soggetti immersi nella stessa rete di relazioni.
				
									La cripta della Chiesa della Santissima Annunziata del Comune di Isnello (Palermo), ospita la mostra "Hot Spots. Rumore di Fondo. Esplorazioni e un libro d’artista", un progetto di Domenico Stagno (fotografo, studente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo) a cura di Emilia Valenza, fruibile fino al 24 febbraio.
Il giovane fotografo ha focalizzato la sua attenzione proprio sulla modalità esplorativa dello sguardo, una modalità che si spinge verso la scoperta di tutte le possibili relazioni esistenti in natura, spesso invisibili ad uno sguardo superficiale, o casuali, ma rilevati con pazienza e intrecciati tra loro a cercare convergenze e nuovi significati.
L'esplorazione di un luogo prevede un'influenza reciproca, uno scambio, una comunicazione costante fatta di dati espliciti e messaggi sotterranei. L'occhio è in navigazione continua, movimenti saccadici e fissazioni corrispondono a una mappatura di territori, oggetti e soggetti immersi nella stessa rete di relazioni.
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