"Libere Parole Impresse": la mostra di Calogero Barba al Museo Sociale Danisinni

Calogero Barba
"Libere Parole Impresse" di Calogero Barba, approda nello spazio del Museo Sociale Danisinni, all'interno dell'omonimo rione nel cuore di Palermo, dal 10 al 30 dicembre, con ingresso solo su appuntamento.
A cura di Angela La Ciura, l'evento aderisce alla ventisettesima Giornata del Contemporaneo manifestazione promossa da "AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani", a cui il Museo Sociale Danisinni ha già aderito negli anni passati.
In mostra più di venti opere inedite, su carta, bidimensionali e box con libri d'artista, che raccontano il rapporto profondo di Barba con la propria terra, la Sicilia, in relazione con un pensiero ecologico che fa da sottotesto alle sue opere già a partire dagli anni ’70.
Pittore, poeta visivo, performer e scultore ha sperimentato in oltre 40 anni di carriera tecniche e materiali in una produzione copiosa, acquisendo notorietà internazionale, la presenza in collezioni pubbliche e private, la partecipazione a mostre nazionali e internazionali come la Biennale di Venezia.
Nella sua copiosa produzione, con personali e collettive sia nazionali che internazionali, l’elemento caratterizzante è il forte legame con la propria terra, la Sicilia, che dà vita a vere e proprie opere antropologiche, contemplazioni del presente dove la memoria diventa materiale stesso che fluisce nel manufatto artistico.
Sottotesto è un pensiero critico sulla contemporaneità e le sue inquinate digressioni, attraverso cui Barba restituisce la dimensione dell’homo faber e della sua impronta antropica. Nella rivisitazione dell'oggetto estetico si intreccia, dunque, una forte riflessione critica e una denuncia sociale di matrice ambientale.
L’arte dialoga con il pensiero ecologico, a cui Barba si accosta già dagli anni ’70, prendendo parte alle lotte studentesche e facendo proprie le riflessioni della poetica di Beuys, a cui nel 2021 ha dedicato la collettiva "Green Image Joseph Beuys 100, nel centenario della sua nascita".
Allo spettatore viene offerta la possibilità di immergersi nel flusso creativo dell’artista, partecipe di una restituzione fatta di sperimentazione materica, esplorazione storica ed antropologica, costruzione della memoria attraverso oggetti simulacri, post naturali, che diventano spazio ridefinito.
A cura di Angela La Ciura, l'evento aderisce alla ventisettesima Giornata del Contemporaneo manifestazione promossa da "AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani", a cui il Museo Sociale Danisinni ha già aderito negli anni passati.
In mostra più di venti opere inedite, su carta, bidimensionali e box con libri d'artista, che raccontano il rapporto profondo di Barba con la propria terra, la Sicilia, in relazione con un pensiero ecologico che fa da sottotesto alle sue opere già a partire dagli anni ’70.
Pittore, poeta visivo, performer e scultore ha sperimentato in oltre 40 anni di carriera tecniche e materiali in una produzione copiosa, acquisendo notorietà internazionale, la presenza in collezioni pubbliche e private, la partecipazione a mostre nazionali e internazionali come la Biennale di Venezia.
Nella sua copiosa produzione, con personali e collettive sia nazionali che internazionali, l’elemento caratterizzante è il forte legame con la propria terra, la Sicilia, che dà vita a vere e proprie opere antropologiche, contemplazioni del presente dove la memoria diventa materiale stesso che fluisce nel manufatto artistico.
Sottotesto è un pensiero critico sulla contemporaneità e le sue inquinate digressioni, attraverso cui Barba restituisce la dimensione dell’homo faber e della sua impronta antropica. Nella rivisitazione dell'oggetto estetico si intreccia, dunque, una forte riflessione critica e una denuncia sociale di matrice ambientale.
L’arte dialoga con il pensiero ecologico, a cui Barba si accosta già dagli anni ’70, prendendo parte alle lotte studentesche e facendo proprie le riflessioni della poetica di Beuys, a cui nel 2021 ha dedicato la collettiva "Green Image Joseph Beuys 100, nel centenario della sua nascita".
Allo spettatore viene offerta la possibilità di immergersi nel flusso creativo dell’artista, partecipe di una restituzione fatta di sperimentazione materica, esplorazione storica ed antropologica, costruzione della memoria attraverso oggetti simulacri, post naturali, che diventano spazio ridefinito.
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