Luci, lustrini, musica e gag comiche: in scena "Varietà senza età" al Teatro Jolly
In scena al Teatro Jolly “Varietà senza età”, spettacolo che chiude la stagione 2017/18 ed è un omaggio all’intramontabile genere che ha fatto la fortuna di molti comici del dopoguerra. La coppia di showman e soubrette, Vito Brusca e Iaia Corcione è abbastanza collaudata e nella scorsa stagione ha suscitato il consenso unanime del pubblico in “Matrimoni e tresche”.
Ospite d’onore che si esibisce in tutti e due i tempi è Roberto Lipari. Il comico, reduce dai successi a “Eccezionale veramente” su LA7 e a “Colorado” su Italia 1, disserta su argomenti di attualità trascinando il pubblico con la sua flemma e le sue battute raffinate e imprevedibili. “Varietà senza età”, con la regia del direttore artistico Giovanni Nanfa, riprende un tema caro agli amanti del genere, un giovane magazziniere che sogna il successo aspettando il suo momento e ci riesce con ogni mezzo.
Un altro espediente classico è l’alternarsi della scena col dietro le quinte dove si muovono, disinvolte, due donne delle pulizie, Simona Erta e Alessandra Messina, che, dismessi i camici da lavoro, si trasformano in splendide ballerine. Il gioco di luci, lustrini, brani molto noti al pubblico, gag comiche, dimostra la longevità di un varietà che mette in evidenza la classe di Iaia Corcione, che cura anche le coreografie, e la verve del poliedrico Vito Brusca, autore della pièce, che si cimenta in più generi con la consapevolezza di chi sa accattivarsi la simpatia del pubblico.
Ospite d’onore che si esibisce in tutti e due i tempi è Roberto Lipari. Il comico, reduce dai successi a “Eccezionale veramente” su LA7 e a “Colorado” su Italia 1, disserta su argomenti di attualità trascinando il pubblico con la sua flemma e le sue battute raffinate e imprevedibili. “Varietà senza età”, con la regia del direttore artistico Giovanni Nanfa, riprende un tema caro agli amanti del genere, un giovane magazziniere che sogna il successo aspettando il suo momento e ci riesce con ogni mezzo.
Un altro espediente classico è l’alternarsi della scena col dietro le quinte dove si muovono, disinvolte, due donne delle pulizie, Simona Erta e Alessandra Messina, che, dismessi i camici da lavoro, si trasformano in splendide ballerine. Il gioco di luci, lustrini, brani molto noti al pubblico, gag comiche, dimostra la longevità di un varietà che mette in evidenza la classe di Iaia Corcione, che cura anche le coreografie, e la verve del poliedrico Vito Brusca, autore della pièce, che si cimenta in più generi con la consapevolezza di chi sa accattivarsi la simpatia del pubblico.
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