Luciana Picchiello e la personale "Vivere": sculture, installazioni e fotografie alla Cappella dell'Incoronazione

Scultura di Luciana Picchiello vivibile alla mostra "Vivere" (part.)
In questo spazio fortemente evocativo l’artista compone un racconto poetico sul filo della memoria, con opere scultoree, installazioni, fotografie che si dispiegano tra la navata, la sala ipostila e la Loggia dell'Incoronazione.
Nel corso dell'esposizione i ricordi raccolti dall'artista sulla Shoah diventano testimonianza degli orrori che quotidianamente si rinnovano nel Mediterraneo e trovano forma nei numeri di matricola, negli abiti, nel filo spinato, nei fiori secchi che compongono i suoi lavori. Un percorso che si fa testimonianza di realtà e verità, che non devono essere mai dimenticate.
Nelle opere "Vivere II-III-IV" gli abiti, analogamente a quanto realizzato da Christian Boltanski per la collezione del Museo Riso, sono privi dei corpi, ma sembrano contenerne ancora le loro tracce tra le pieghe. Sono racchiusi in teche, come icone, ma con il filo spinato, simbolo e strumento di morte.
Nell'opera "Vivere V" la corona di fiori secchi che si sfaldano sembra voler ricordare che l’arte riesce ancora a dare un senso alle cose, anche a quelle più tragiche e difficili da riportare alla luce.
Luciana Picchiello si confronta con la dura presenza della morte, anche fotografando i cadaveri delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, come omaggio alla narrazione dolente e intensa di Gesualdo Bufalino.
«Il senso della mostra, tuttavia - come scrive nel catalogo della mostra il curatore - non è solo quello della fine, ma anche quello della possibilità di vita e di rinascita, forse allusa nella stella colorata che si staglia nella sala ipostila di questo percorso, in un dialogo tra macrocosmo e microcosmo composto dalla geometria astrale e cromatica di Arturo, o nel bronzo Vivere della Loggia, dove il cuore sembra rappresentare il segno di un flusso vitale ancora non interrotto, dal valore archetipico dei vecchi ex voto».
Cenni sull'artista
Luciana Picchiello si avvale di molteplici forme espressive che vanno dalla pittura al video, dall'installazione alla fotografia; tratta nelle sue opere temi profondi, propri dell'esistenza umana e del tormentato percorso esistenziale. Le opere di Luciana Picchiello si ispirano alla letteratura e alla poesia e sono fortemente sostenute da concetti filosofici, pur non perdendo mai di vista l'attualità.
Numerose sono le sue partecipazioni a mostre: dopo la prima personale nel maggio del 1979, dal 2005 espone in siti istituzionali e luoghi di cultura italiani.
Opere di Luciana Picchiello sono ospitate in permanenza in sedi di prestigio: Comune di Amalfi, sito romano sannita di Saepins (CB); istituto Italiano di Cultura di Colonia; aula consiliare del comune di Campobasso; palazzo ex Gil Fondazione Molise Cultura di Campobasso; Fondazione La Verde La Malfa, Catania.
Dal 2017 è entrata a far parte dell’Archivio S.A.C.S., Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Palermo.
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