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"Lux Vera": la mostra dedicata agli ori e argenti liturgici di Geraci e Castelbuono

  • Museo Civico di Castelbuono - Castelbuono (Pa)
  • Dal 20 luglio 2019 al 26 gennaio 2020 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30
  • 5 euro (intero), 3 euro (over 65 e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, scolaresche e gruppi superiori a 12 persone, soci Touring club), 2 euro (residenti e nati a Castelbuono), gratuito per bambini fino a 7 anni
  • Per informazioni telefonare al numero 0921 671211
Balarm
La redazione

Oggetto in oro visibile alla mostra "Lux Vera"

Nell'ambito degli eventi che il Museo Civico di Castelbuono dedica alla patrona Sant'Anna, in occasione della sua festa, è possibile ammirare la ricca collezione di Arte Sacra del Museo Civico, custodita nei locali del secondo piano del Castello dei Ventimiglia. 

La mostra "Lux vera", curata da Don Francesco Sapuppo e Angela Sottile, proviene proprio dal patrimonio liturgico dell'attigua Cappella Palatina dedicata alla Santa.

I beni provenienti da Geraci e quelli della Madrice Nuova di Castelbuono sono ospitati in un percorso congiunto sviluppato all’interno delle teche espositive dell’allestimento permanente e guidato da approfondimenti testuali, grafici e multimediali. 

La luce è l'elemento conduttore di questo progetto espositivo, riflessa dalle superfici metalliche di ostensori, reliquiari e calici e riverberata come anima viva che scorre tra le forme sbalzate e cesellate, in un patrimonio artistico quanto mai ricco e vario che copre un arco temporale molto ampio dal bellissimo ostensorio/reliquiario di Piro di Martino da Pisa, del XIV secolo, agli elaborati reliquiari e ostensori del XVIII secolo. 
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Il percorso espositivo è completato da un focus tematico dedicato alle cappelle ventimigliane di Sant'Anna che hanno ospitato nel corso della storia la preziosa reliquia del Sacro Teschio.

La prima cappella, ovvero la chiesetta di Sant'Anna, costruita entro le mura castellane di Geraci, la seconda, corrispondente all'ambiente a sezione quadrata del secondo piano del castello dei Ventimiglia di Castelbuono, e la terza e ultima, ovvero la cappella tardo-seicentesca decorata con gli stucchi dei Serpotta su fondo in oro zecchino, ubicata nel secondo piano dello stesso castello. 

«Il territorio delle Madonie - scrive sulla mostra la curatrice Angela Sottile - è caratterizzato da mirabili bellezze naturalistiche e dal fascino dei suoi centri abitati, dislocati tra i monti e il mare e permeati di storia e tradizione. 

Il patrimonio artistico conservato nelle chiese, nei palazzi e nelle strade di questi centri è immenso e prezioso ed è testimonianza di una storia lunga e indivisibile che ha forgiato uomini e tradizioni, opere e saperi». 

Nel 1937 la storica dell'arte Maria Accascina organizza la prima mostra di Arte Sacra delle Madonie, mettendo per la prima volta a confronto opere d'arte e oggetti decorativi come unica espressione di una vitalità creativa che nelle Madonie ha trovato ampia affermazione. 

Il grande impulso alla produzione artistica in territorio madonita è legato alla presenza di una committenza ricca e all'avanguardia, prima fra tutte quella dei Ventimiglia, conti e poi marchesi di Geraci e principi di Castelbuono, una delle famiglie più influenti della Sicilia medievale e rinascimentale. 

Insediatisi a Geraci nel XIII secolo, i Ventimiglia trasferirono la corte a Castelbuono nel 1454, nell'omonimo castello che oggi ospita il Museo Civico. Due collezioni, quella di Castelbuono e di Geraci che per la prima volta si incontrano e si intrecciano in un percorso congiunto arricchito dalle preziose suppellettili della Matrice Nuova di Castelbuono. 

Ori, argenti, opere d'arte decorativa che sono preziosa e deliziosa immagine di una fede viva e tangibile e di un'arte raffinata prestata alla devozione in cui la luce è essenza materializzata, manifestazione materica del divino. 
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