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La "Natività" di Adalberto Abbate

  • Oratorio di San Lorenzo - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 24 dicembre 2013 al 17 ottobre 2014 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00
  • 1 euro per l’acquisizione dell’opera da parte dell´Oratorio di San Lorenzo
L’associazione Amici dei Musei Siciliani, all'interno del progetto Next, concorso bandito dall’Associazione stessa con l’obiettivo di far risorgere il capolavoro caravaggesco, questa volta per mano di promettenti vene creative contemporanee, siciliane e non solo, secondo cui nessuna delle proposte pervenute è stata ritenuta realizzabile, ha invitato un nuovo artista di chiara fama, dopo Laboratorio Saccardi e Francesco De Grandi, per la realizzazione dell’opera in concorso, la “nuova” Natività, da realizzarsi all’interno della sacrestia dell’Oratorio di San Lorenzo.
 
L'artista siciliano Adalberto Abbate realizza per l’occasione una nuova serie di Natività, prodotte per questo appuntamento. Le opere verranno presentate nella sacrestia dell’Oratorio di San Lorenzo a mezzanotte tra il 24 e 25 dicembre, vigilia di Natale. 
 
L’Oratorio di San Lorenzo, edificato intorno al 1570 dalla Compagnia di San Francesco, impreziosito dai favolosi stucchi del grande Giacomo Serpotta è considerato un vero gioiello dell’arte barocca e una delle principali opere d’arte palermitane.
 
«Molti sono i significati di questo evento - spiega Bernardo Tortorici, presidente dell'associazione Amici dei Musei Siciliani - che diventerà un Lab'oratorio di arte contemporanea a servizio di un luogo così denso di storie e di arte. Il Lab’oratorio avrà il compito di lanciare al mondo degli artisti la sfida per provare a rimarginare la profonda ferita provocata dal più clamoroso furto d’arte che Palermo abbia mai subito con la sparizione della Natività di Caravaggio».
 
«Siamo certi - continua Tortorici -  che le opere che verranno presentate oggi così come per i prossimi 24 dicembre a venire, susciteranno le più diverse opinioni, questo contribuirà a stimolare il dibattito sul ruolo che l’arte può e deve assumere rispetto a temi dal profondo contenuto spirituale, rispetto a committenze che attraverso l’opera vogliono comunicare e che devono avere il coraggio di commissionare, rispetto a luoghi pieni di bellezza, rispetto all’arte del passato. Il sogno sarebbe quello di vedere un’opera talmente bella e talmente piena del suo messaggio che possa prendere posto sull’altare dell’oratorio, riempire quella cornice vuota, sostituire Caravaggio e chiudere la ferita». 

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