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"Siamo due abissi - un pozzo che fissa il cielo": tele e istallazioni Ignazio Mortellaro

  • Francesco Pantaleone Arte Contemporanea - Palermo
  • Dal 19 dicembre 2017 al 17 febbraio 2018 (evento concluso)
  • Visitabile da lunedì a sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
  • Gratuito
  • Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Galleria Fpac, chiamando il numero 091.332482 e infine via mail all'indirizzo info@fpac.it 
Balarm
La redazione

Un'opera dell'artista Ignazio Mortellaro

La personale di Ignazio Mortellaro "Siamo due abissi - un pozzo che fissa il cielo", è la mostra a cura di Agata Polizzi allestita alla galleria Fpac (Francesco Pantaleone Arte Contemporanea) ai Quattro Canti di Palermo, visitabile fino al 17 febbraio.

Due le serie di opere in mostra e un’installazione. La serie "Land", sculture di sottrazione, racconta paesaggi fisici e concettuali, dove l’artificio ridefinisce spazi e pensieri, dove idea e materia sono pervase l’una dell’altra. 

L'altra serie è "Mindscapes" collages di foto d’archivio, progetti relativi a infrastrutture e cantieri, documenti sottratti al reale e rimontati seguendo uno schema di ribaltamento e cucitura, che produce immagini inedite e surreali.

Infine l'installazione "Infinity of Infinities", traspone in materia la visione dell’artista rispetto alle differenti combinazioni possibili negli infiniti universi che ci circondano. 

In occasione della personale sarà presentata la pubblicazione “Ignazio Mortellaro works and essays 2011-2017" a cura di Valentina Bruschi e Agata Polizzi.

Ignazio Mortellaro (Palermo, 1978), è artista, architetto e ingegnere, la sua formazione lo porta ad indagare con approccio sperimentale i vari ambiti del  sapere. Il suo è un lavoro aperto, che guarda alla possibilità come metodo. Il progetto espositivo "Siamo due abissi – un pozzo che fissa il cielo", restituisce in questo senso più livelli ipertestuali, propone sguardi che penetrano l’arte e la scienza, danno corpo a una visione dinamica per descrivere paesaggi e contesti come fossero esperienze “in transito”.
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