L'universo magico delle Eolie in una serie di affreschi site specific di Giuseppe Livio
Dodici tondi su carta di cotone, nell’inusuale allestimento all’interno della Sala di invecchiamento della storica azienda vinicola Cantine Privitera di Gravina di Catania, compongono la mostra di Giuseppe Livio dal titolo "Pigrecoerrequadro", a cura di Antonio Vitale, visitabile a ingresso gratuito fino all’11 febbraio.
Le opere esplorano l’universo emotivo che scatenano le Eolie: la natura selvaggia, volti e sguardi bidimensionali, animali dal fascino mitologico e, sullo sfondo - immutate da millenni ed eternate dalla letteratura di ieri e di oggi - le sette isole con i loro inequivocabili profili.
Completano l’esperienza sensoriale della visita alle Cantine Privitera i monumentali affreschi realizzati dallo stesso Livio sul soffitto della sala di invecchiamento: dall’alto di sei riquadri, un’antologia di personaggi e maschere del Settecento: re e cavalieri, osti, popolane e giullari di corte, ripresi da antiche incisioni, osservano allegramente i visitatori.
Una piccola “Sistina in Cantina” con cui Livio celebra la socialità del vino e la trasversalità di analoghe esperienze: nobili e plebei, chi sobrio e chi ubriaco, condividono senza distanze il piacere (e le inevitabili conseguenze) dell’abbondare con il nettare divino.
La mostra e la serie di affreschi site specific per le Cantine Privitera concludono un intenso anno di produzione per Giuseppe Livio, artista poliedrico, che nella vita è anche docente di Storia dell’Arte al liceo scientifico "Boggio Lera" di Catania.
Giuseppe Livio nasce a Catania il 3 dicembre del 1975 e dopo aver frequentato il liceo artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti della stessa città dove si laurea in scultura nel 1998. In particolare, la vicinanza in questi anni con il maestro Antonio Brancato, suo docente, porta ad una collaborazione artistica per la realizzazione di un importante monumento bronzeo per il comune etneo di San Giovanni La Punta.
Un'arte tormentata e frenetica quella di Giuseppe Livio, senz’altro non indifferente al rumore della vita non solo propria che però dalla fine del 2011 conosce in pittura un periodo di dolcezza e introspezione mai così intensamente frequentata. È il suo ciclo della leggerezza. Una memorabile carrellata d’umanità, un metaforico coro dei sentimenti dell’uomo ad ogni latitudine e di ogni tempo.
Le opere esplorano l’universo emotivo che scatenano le Eolie: la natura selvaggia, volti e sguardi bidimensionali, animali dal fascino mitologico e, sullo sfondo - immutate da millenni ed eternate dalla letteratura di ieri e di oggi - le sette isole con i loro inequivocabili profili.
Completano l’esperienza sensoriale della visita alle Cantine Privitera i monumentali affreschi realizzati dallo stesso Livio sul soffitto della sala di invecchiamento: dall’alto di sei riquadri, un’antologia di personaggi e maschere del Settecento: re e cavalieri, osti, popolane e giullari di corte, ripresi da antiche incisioni, osservano allegramente i visitatori.
Una piccola “Sistina in Cantina” con cui Livio celebra la socialità del vino e la trasversalità di analoghe esperienze: nobili e plebei, chi sobrio e chi ubriaco, condividono senza distanze il piacere (e le inevitabili conseguenze) dell’abbondare con il nettare divino.
La mostra e la serie di affreschi site specific per le Cantine Privitera concludono un intenso anno di produzione per Giuseppe Livio, artista poliedrico, che nella vita è anche docente di Storia dell’Arte al liceo scientifico "Boggio Lera" di Catania.
Giuseppe Livio nasce a Catania il 3 dicembre del 1975 e dopo aver frequentato il liceo artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti della stessa città dove si laurea in scultura nel 1998. In particolare, la vicinanza in questi anni con il maestro Antonio Brancato, suo docente, porta ad una collaborazione artistica per la realizzazione di un importante monumento bronzeo per il comune etneo di San Giovanni La Punta.
Un'arte tormentata e frenetica quella di Giuseppe Livio, senz’altro non indifferente al rumore della vita non solo propria che però dalla fine del 2011 conosce in pittura un periodo di dolcezza e introspezione mai così intensamente frequentata. È il suo ciclo della leggerezza. Una memorabile carrellata d’umanità, un metaforico coro dei sentimenti dell’uomo ad ogni latitudine e di ogni tempo.
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