"Sacrosanctum": quarto appuntamento con l’opera dell’artista svizzera Sylvie Fleury

Oratorio di San Mercurio a Palermo
In rapporto diretto con le contraddizioni della società dei consumi, la ricerca di Sylvie Fleury ammicca da una parte ai ready-made di Duchamp, dall’altra agli oggetti seriali di Warhol, rievocati e filtrati attraverso un immaginario glamour tipico delle fashion magazine.
Il make up, le griffe, la fascinazione ipnoide esercitata dai beni di lusso, si configurano come il nuovo credo della contemporaneità, un dogma incontrovertibile nato da un processo di mercificazione che dall’oggetto è giunto all’individuo, in constante ricerca dell’autorealizzazione del Sé.
Ad essere messa in scena è la mitizzazione del quotidiano, un processo che permette al singolo - comune e ordinario - di aspirare ad aspetto e capacità straordinarie. È il potere icastico del marchio, del logotipo, dello stereotipo, in altri termini della semplificazione, linfa vitale della Pop Art e deduzione di disarmante attualità.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
TEATRO E CABARET
"Edipo a Colono" di Sofocle: il ritorno di Robert Carsen al Teatro Greco di Siracusa
-
ESPERIENZE
A Palermo c'è "BeHumans Experience": entri nella navicella e fai un viaggio sulla Terra
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale