"Turi Simeti: le grandi opere" la personale dell'artista curata da Bruno Corà
Un percorso espositivo che non ha solo il valore di riconoscimento nei confronti dell'opera di uno degli artisti più significativi emersi negli anni Sessanta, ma anche quello di posizionarlo in quella feconda generazione di protagonisti della cultura visiva siciliana: fino a domenica 25 giugno è visitabile a Palermo "Turi Simeti: le grandi opere".
All'interno della Cappella dell'Incoronazione la mostra, curata da Bruno Corà con la collaborazione dell’Archivio Turi Simeti e della Almine Rech Gallery, racconta uno degli artisti siciliani più significativi nel panorama nazionale ed internazionale.
La scelta del curatore ha privilegiato un percorso che prevede l'esposizione di oltre venti lavori recenti di grandi dimensioni, realizzati fra il 2015 e il 2016, caratterizzati dal denominatore comune della vastità delle superfici, cui si aggiungeranno altri dieci dipinti di dimensioni minori, che occuperanno il piano nobile di Palazzo Belmonte.
Il percorso offre al pubblico la possibilità di riflettere sul ruolo che la Sicilia ha giocato quando i protagonisti della scena creativa hanno saputo guardare al di là dei propri confini e confrontarsi con le esperienze più innovative della ricerca artistica contemporanea senza perdere la propria cifra originale e distintiva.
All'interno della Cappella dell'Incoronazione la mostra, curata da Bruno Corà con la collaborazione dell’Archivio Turi Simeti e della Almine Rech Gallery, racconta uno degli artisti siciliani più significativi nel panorama nazionale ed internazionale.
La scelta del curatore ha privilegiato un percorso che prevede l'esposizione di oltre venti lavori recenti di grandi dimensioni, realizzati fra il 2015 e il 2016, caratterizzati dal denominatore comune della vastità delle superfici, cui si aggiungeranno altri dieci dipinti di dimensioni minori, che occuperanno il piano nobile di Palazzo Belmonte.
Il percorso offre al pubblico la possibilità di riflettere sul ruolo che la Sicilia ha giocato quando i protagonisti della scena creativa hanno saputo guardare al di là dei propri confini e confrontarsi con le esperienze più innovative della ricerca artistica contemporanea senza perdere la propria cifra originale e distintiva.
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