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"Virgo et Virago": mostra collettiva alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

  • Galleria Studio 71 - Palermo
  • Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Corso Umberto 183 - Cinisi (Pa)
  • Dal 5 al 20 giugno 2015 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni, compresa la domenica, dalle ore 11.00 alle 13.00, il pomeriggio su prenotazione
  • Ingresso libero
  • Prenotazioni ai numeri 334.1689181, 091.8666233, 331.1490946
Balarm
La redazione

Alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ecco la mostra collettiva dal titolo “Virgo et Virago”. La mostra, curata da Vinny Scorsone, si focalizza principalmente sulla trasmissione di un messaggio di uguaglianza che travalica il discorso prettamente femminile estendendosi a tutte quelle categorie sociali soggette a discriminazioni; per far ciò, si è scelto, provocatoriamente, di “indagare” la donna da due angolazioni opposte, quella della vittima (virgo) e quella della carnefice (virago).

Due concezioni, due modi di essere opposti che, a volte, dimorano in un unico corpo. Nella nostra società, prevalentemente maschile, in cui quando ci si riferisce alla donna spesso si mette in evidenza soprattutto l’aspetto fisico (legandolo prevalentemente al sesso), si sottolinea la sua presunta fragilità, la sua “naturale” propensione alla maternità, l’idea di una donna forte e feroce, spesso nei confronti della persona amata, arrivista e prevaricatrice, che rifiuta l’idea stessa di essere madre, difficilmente è presa in considerazione e quando ciò accade, l’etichetta che le si appone è sempre la stessa.

Le opere esposte ci raccontano di donne vittime o di uomini o di altre donne (a volte anche di se stesse), di assassine, di novelle Medee. Donne che subiscono e donne aguzzine (succubi, a loro volta, di poteri al di sopra di esse), prostitute per costrizione o per scelta (oggetti sessuali o padrone del proprio corpo), angeli e diavoli, sabine ed amazzoni, clarisse e baccanti, martiri o arpie.

Foto, dipinti, disegni, oggetti ci offrono uno spaccato sul nostro mondo, tormentato e carico d’angoscia, in cui vestali e gorgoni rivivono nei secoli le medesime afflizioni, gli stessi dolori e la stessa rabbia. Un “discorso” artistico che ha coinvolto personalità di entrambi i sessi, provenienti da differenti campi (dalla pittura alla pubblicità, dal design alla danza, dalla poesia alla fotografia), che hanno dato una rappresentazione, del tema proposto, curiosamente comunitario.

Gli artisti: Antonella Affronti, Daniela Balsamo, Paolo Baratella, Pierluigi Berto, Ilaria Caputo, Aurelio Caruso, Pina Cirino, Filli Cusenza, Giuseppa D’Agostino, Roberto Fontana, Kindia, Pino Manzella, Malena Mazza, Nico Nardomarino, Franco Nocera, Luca Patrone, Salvatore Pizzo, Vanni Quadrio, Rosaria Randazzo, Giuseppina Riggi, Euro Rotelli, Giusto Sucato, TrapaniCalabretta, Elide Triolo, Tiziana Viola Massa.

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