Musica e fede nel nome dell'accoglienza: la "Messa Africana" alla Cattedrale di Palermo
Musica e fede si incontrano in un progetto di integrazione e di accoglienza: domenica 3 febbraio alle ore 21 nella Cattedrale di Palermo sarà eseguita la "Messa Africana", un libero adattamento della "Missa Luba" composta nel 1958 da Padre Guido Hazen per le tribù autoctone del Congo Belga.
La Messa sarà cantata in parte in latino, ma nello stile musicale tradizionale delle etnie di cultura subsahariana Luba, Kiluba con la formidabile arte dei griot senegalesi rappresentata dal cantante Badara Seck e dal percussionista Doudou Diouf.
I due sono diretti per l’occasione da Fabio Ciulla col Coro e l’Ensemble interculturale del Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo coordinato da Vito Giordano, e il Coro del Quartiere Danisinni (costituito e realizzato dal Teatro Massimo), diretto da Manlio Messina.
Il Conservatorio ha curato, con l’ausilio Teatro Massimo, un percorso artistico-formativo interculturale che, accanto ad allievi e docenti, ha visto la partecipazione di ragazzi africani della comunità cittadina. La Messa africana costituisce un importante verifica del lavoro svolto all’interno del progetto.
Per il direttore del Conservatorio Gregorio Bertolino «La Messa africana è una proposta che testimonia la rilevante importanza culturale, sociale e di aggregazione che l’attività del Conservatorio svolge sul territorio, grazie anche alle consolidate collaborazioni con enti e associazioni musicali e culturali palermitani, quali, come in questa occasione, la Curia Arcivescovile e la Fondazione Teatro Massimo».
La Messa sarà cantata in parte in latino, ma nello stile musicale tradizionale delle etnie di cultura subsahariana Luba, Kiluba con la formidabile arte dei griot senegalesi rappresentata dal cantante Badara Seck e dal percussionista Doudou Diouf.
I due sono diretti per l’occasione da Fabio Ciulla col Coro e l’Ensemble interculturale del Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo coordinato da Vito Giordano, e il Coro del Quartiere Danisinni (costituito e realizzato dal Teatro Massimo), diretto da Manlio Messina.
Il Conservatorio ha curato, con l’ausilio Teatro Massimo, un percorso artistico-formativo interculturale che, accanto ad allievi e docenti, ha visto la partecipazione di ragazzi africani della comunità cittadina. La Messa africana costituisce un importante verifica del lavoro svolto all’interno del progetto.
Per il direttore del Conservatorio Gregorio Bertolino «La Messa africana è una proposta che testimonia la rilevante importanza culturale, sociale e di aggregazione che l’attività del Conservatorio svolge sul territorio, grazie anche alle consolidate collaborazioni con enti e associazioni musicali e culturali palermitani, quali, come in questa occasione, la Curia Arcivescovile e la Fondazione Teatro Massimo».
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