Nel "cuore fragile" del Mediterraneo: una (nuova) mostra interattiva a Palermo
L’Ecomuseo Mare Memoria Viva di Palermo conferma il suo impegno decennale nella rigenerazione della costa sud di Palermo e nella diffusione di una cultura ecologica consapevole, ospitando “Hotspot Mediterraneo”, la prima grande mostra interattiva in Italia interamente dedicata agli effetti del cambiamento climatico sul Mare Nostrum.
L’esposizione, ideata dal fotografo documentarista Francesco Bellina e dal giornalista ambientale e scrittore Stefano Liberti, è patrocinata dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare e viene inaugurata sabato 13 dicembre all’Eco-museo del mare di Palermo, partner culturale del progetto.
Cuore della mostra sono 43 fotografie accompagnate da video e contenuti audio, fruibili attraverso un’app dedicata, che conducono il visitatore lungo le coste dell’Europa, del Nord Africa e del Vicino Oriente.
Un percorso che documenta la presenza sempre più diffusa di pesci alieni, l’innalzamento del livello del mare, la perdita di biodiversità, ma anche le storie delle comunità costiere costrette a reinventarsi, a migrare, a resistere.
Tra le tappe del racconto emergono la città tunisina di Gabès, dove l’inquinamento industriale ha cambiato per sempre la vita degli abitanti, le isole Kerkennah minacciate dall’erosione marina, il Mar Menor in Spagna, simbolo di collasso ambientale ma anche di riscatto civile, e l’esperienza dell’ONG Archipelagos nell’Egeo orientale, impegnata nella tutela degli ecosistemi marini
«Hotspot Mediterraneo nasce dall'urgente necessità di far luce sui profondi e rapidi cambiamenti che stanno interessando il Mediterraneo - spiegano gli autori -, il mare che per millenni è stato crocevia di culture, commerci, tradizioni e vite umane e che oggi è sotto attacco e rischia di cambiare irrimediabilmente. Con questa mostra andiamo alla ricerca di un senso di appartenenza condiviso ormai sbiadito nell'immaginario collettivo».
Non solo denuncia, dunque, ma anche uno spazio di ascolto, consapevolezza e possibilità.
Alla mostra è legato un monologo in musica con proiezione delle foto in cui Liberti racconta la storia di questo viaggio, accompagnato dalle musiche composte ad hoc dal musicista Pasquale Filastò per violoncello e fisarmonica.
La mostra è gratuita e resta visitabile fino all'1 febbraio 2026, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 9.30 alle 14.30.
L’esposizione, ideata dal fotografo documentarista Francesco Bellina e dal giornalista ambientale e scrittore Stefano Liberti, è patrocinata dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare e viene inaugurata sabato 13 dicembre all’Eco-museo del mare di Palermo, partner culturale del progetto.
Cuore della mostra sono 43 fotografie accompagnate da video e contenuti audio, fruibili attraverso un’app dedicata, che conducono il visitatore lungo le coste dell’Europa, del Nord Africa e del Vicino Oriente.
Un percorso che documenta la presenza sempre più diffusa di pesci alieni, l’innalzamento del livello del mare, la perdita di biodiversità, ma anche le storie delle comunità costiere costrette a reinventarsi, a migrare, a resistere.
Tra le tappe del racconto emergono la città tunisina di Gabès, dove l’inquinamento industriale ha cambiato per sempre la vita degli abitanti, le isole Kerkennah minacciate dall’erosione marina, il Mar Menor in Spagna, simbolo di collasso ambientale ma anche di riscatto civile, e l’esperienza dell’ONG Archipelagos nell’Egeo orientale, impegnata nella tutela degli ecosistemi marini
«Hotspot Mediterraneo nasce dall'urgente necessità di far luce sui profondi e rapidi cambiamenti che stanno interessando il Mediterraneo - spiegano gli autori -, il mare che per millenni è stato crocevia di culture, commerci, tradizioni e vite umane e che oggi è sotto attacco e rischia di cambiare irrimediabilmente. Con questa mostra andiamo alla ricerca di un senso di appartenenza condiviso ormai sbiadito nell'immaginario collettivo».
Non solo denuncia, dunque, ma anche uno spazio di ascolto, consapevolezza e possibilità.
Alla mostra è legato un monologo in musica con proiezione delle foto in cui Liberti racconta la storia di questo viaggio, accompagnato dalle musiche composte ad hoc dal musicista Pasquale Filastò per violoncello e fisarmonica.
La mostra è gratuita e resta visitabile fino all'1 febbraio 2026, dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato e domenica dalle 9.30 alle 14.30.
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