Non solo libri e scrittori nel borgo: il "Kaos Festival" sbarca a Sambuca di Sicilia
Sebastiano Tusa
Tre giorni intensi dedicati all’identità e alla cultura della Sicilia, uno sguardo che con "curiosità" dimostra che la cultura è accoglienza, scambio, contaminazione e che le idee, una volta raccontate, possono crescere e prendere il volo.
È con questo intento che arriva la nuova edizione di "Kaos Festival", in programma da venerdì 24 a domenica 26 gennaio a Sambuca di Sicilia negli spazi di palazzo Panitteri.
Tanti gli ospiti, dal ricordo di Sebastiano Tusa - a cui è stato dedicato un Premio speciale Kaos consegnato alla Istituzione "Gianbecchina", in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Agrigento - filtrato dallo sguardo amorevole della moglie, Valeria Li Vigni Tusa, Soprintendente del Mare, fino al ricordo di Leonardo Sciascia, visto dagli occhi di Felice Cavallaro, e all’indagine affettuosa di un padre, Davide Faraone, che presenta un libro sull’autismo dedicato alla figlia, per vedere la realtà con i suoi occhi.
Ma soprattutto il festival dà voce e corpo a moltissimi scrittori, per raccontare uno spaccato di questo momento storico. Nel ricordo di Antonella Maggio, che nella cultura credeva, orgogliosa delle sue origini.
Un concorso letterario (la cui giuria è presieduta da Salvatore Ferlita), ma anche una fiera dell’editoria, con banchetti, editori, dove aleggia profumo di buon cibo, si mesce vino e si assiste a presentazioni di libri (leggi qui il programma completo del festival).
È con questo intento che arriva la nuova edizione di "Kaos Festival", in programma da venerdì 24 a domenica 26 gennaio a Sambuca di Sicilia negli spazi di palazzo Panitteri.
Tanti gli ospiti, dal ricordo di Sebastiano Tusa - a cui è stato dedicato un Premio speciale Kaos consegnato alla Istituzione "Gianbecchina", in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Agrigento - filtrato dallo sguardo amorevole della moglie, Valeria Li Vigni Tusa, Soprintendente del Mare, fino al ricordo di Leonardo Sciascia, visto dagli occhi di Felice Cavallaro, e all’indagine affettuosa di un padre, Davide Faraone, che presenta un libro sull’autismo dedicato alla figlia, per vedere la realtà con i suoi occhi.
Ma soprattutto il festival dà voce e corpo a moltissimi scrittori, per raccontare uno spaccato di questo momento storico. Nel ricordo di Antonella Maggio, che nella cultura credeva, orgogliosa delle sue origini.
Un concorso letterario (la cui giuria è presieduta da Salvatore Ferlita), ma anche una fiera dell’editoria, con banchetti, editori, dove aleggia profumo di buon cibo, si mesce vino e si assiste a presentazioni di libri (leggi qui il programma completo del festival).
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