Notte a palazzo Drago: visite al palazzo nobiliare tra i Quattro Canti e la Cattedrale di Palermo
Insieme agli operatori culturali di Terradamare, sarà possibile visitare il settecentesco Palazzo Drago Airoldi di Santa Colomba, ubicato in Corso Vittorio Emanuele, nell’asse tra i Quattro Canti e la Cattedrale di Palermo.
Le visite si svolgeranno lungo i suoi magnifici saloni, gli splendidi affreschi e gli arredi, esempi pregevoli degli usi della nobiltà siciliana.
Palazzo Drago dispiega la leggiadria dei cieli settecenteschi, la magnificenza dei decori baroccheggianti, l’intensità dei colori della seconda metà del 1800 nella Palermo felicissima che i grandi viaggiatori hanno ammirato.
Al suo interno sono presenti opere di Olivio Sozzi, tra i più noti artisti della città, che assorbe nella sua poetica la lezione del classicismo romano, si cimenta in un’eccezionale opera dal gusto profano in cui raffigura Zeus che dà a Hermes una mela d’oro destinata a Paride.
In un'altra sala, quello che probabilmente, viste le dimensioni era il salone principale, sono presenti tre dipinti di Francesco LoJacono, il pittore che esplorò nelle sue opere la gioia e i colori e la luce della natura e dei paesaggi.
Il liberty di Ettore De Maria Bergler, invece, è protagonista di una sala, dove nella volta, tra mezze lune dai toni caldi, vi si affaccia un’umanità briosa e variegata composta da cantori, giovani donne e fanciulli.
Le visite si svolgeranno lungo i suoi magnifici saloni, gli splendidi affreschi e gli arredi, esempi pregevoli degli usi della nobiltà siciliana.
Palazzo Drago dispiega la leggiadria dei cieli settecenteschi, la magnificenza dei decori baroccheggianti, l’intensità dei colori della seconda metà del 1800 nella Palermo felicissima che i grandi viaggiatori hanno ammirato.
Al suo interno sono presenti opere di Olivio Sozzi, tra i più noti artisti della città, che assorbe nella sua poetica la lezione del classicismo romano, si cimenta in un’eccezionale opera dal gusto profano in cui raffigura Zeus che dà a Hermes una mela d’oro destinata a Paride.
In un'altra sala, quello che probabilmente, viste le dimensioni era il salone principale, sono presenti tre dipinti di Francesco LoJacono, il pittore che esplorò nelle sue opere la gioia e i colori e la luce della natura e dei paesaggi.
Il liberty di Ettore De Maria Bergler, invece, è protagonista di una sala, dove nella volta, tra mezze lune dai toni caldi, vi si affaccia un’umanità briosa e variegata composta da cantori, giovani donne e fanciulli.
COSA C'È DA FARE
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