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Omaggio al celebre artista Salvatore Fiume: 64 artisti per la collettiva d'arte internazionale a Comiso

  • Castello Aragonese - Comiso (Rg)
  • Dal 19 al 26 ottobre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.30
  • Gratuito
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La redazione

Esposizione dei quadri al Castello Aragonese di Comiso

Comiso è la cittadina che ha dato i natali al maestro Salvatore Fiume (Comiso 1915 – Milano 1997), uno dei massimi artisti italiani del Novecento, che ha saputo declinare il suo estro in differenti campi artistici: pittura, scultura, architettura, scenografia e letteratura.

Dal 19 al 26 ottobre, il Castello Aragonese sarà invaso da arte e bellezza in occasione della seconda Collettiva internazionale in omaggio al celebre pittore. L'iniziativa, voluta dal direttore artistico Roberto Guccione, in collaborazione con l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maria Rita Schembari, espone le opere di 64 artisti.

«Fiume - spiega Guccione - ha raccolto nella propria pittura tutta l'arte figurativa italiana, dal Trecento al Novecento, rendendo la sua cifra stilistica unica ed inconfondibile. Dato il successo della prima collettiva, abbiamo ritenuto opportuno investire nuovamente nel nostro territorio cercando di colorare la nostra città per renderla più bella culturalmente ed artisticamente. L'arte è la manifestazione della vita, della natura, del reale, dell’infinito di cui ogni artista con l’opera d’arte cerca di rappresentare». 
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Espongono gli artisti: Eleonora Ragonesi, Pino Razza, Nadia Gaggioli, Rosanna Malandrino, Amelia Perrone, Daniela Bussolino, Roberto Caggia, Dino Pinnola, Pina Re, Silvana Salinaro, Giusy Siragusa, Rosetta Giombarresi, Mary Anne Zammit, Alberto Girani, Cecilia Passeri, Silvia Zambon, Biagio Amatu, Andrea Calabrò, Luciano Piccitto, Maria Luisa Romano, Florinda Giannone, Salvatore Pani, Rosario Rigoglioso, Pina Modica, Titty Ferlisi, Carmelo Battaglia, Elena Galagan, Vladislava Yakovenko, Giovanna Giaquinta. 

E ancora: Lucia Sandra Distabile, Le Dobus Dorka, Luisa Barrano, Matteo Cuttitta, Maria Dipasquale, Antonio Pugliano, Silvana Mellacina, Halkina Nataliia Serhiivna, Nataliia Begisheva, N. Sebestyèn Katalin, Mario Perrotta, Carmela Garaffa, Hodaya Levin, Natalia Dupont Duttiloy, Dodus Gyorgy, Ines Renate Doellert, Pino Noto, Mario Vittoria, Paola Grillo, Angelo Criscione, Nelly Fonte, Lydia Canclaux, Mari Angela Untaru, Daniela Bussolino,  Umberto Maglione, Marinella Artale, Enzo Giummarra, Diana Ursakii e Valeria Sgroi.

Dopo la formazione presso il Regio Istituto d'Arte del Libro di Urbino, Salvatore Fiume si trasferisce a Milano dove stringe rapporti con importanti intellettuali dell'epoca, tra cui Quasimodo e Buzzati. Il suo inizio è a Ivrea come Art Director, ma la sua vera passione è la pittura, così si trasferisce a Canzo dove pratica tale disciplina a tempo pieno, insieme ad alcune sperimentazioni in campo scultoreo e architettonico. 

In occasione della sua prima esposizione, nel 1949 presso la Galleria Borromini, ottiene un grande successo e viene notato dalla critica; da questo momento iniziano le pubblicazioni su riviste d'Arte, Cataloghi e commissioni pubbliche. Viaggia ed espone in tutto il mondo. Assimila usi, costumi, culture e atmosfere di ogni luogo in cui soggiorna e lo ripropone nelle sue opere. 

Nel 1993 si reca in Polinesia per visitare e lasciarsi influenzare dai luoghi in cui ha vissuto e dato vita a grandi capolavori, il celebre Paul Gauguin. Le opere della maturità di Salvatore Fiume sono fortemente influenzate dall'arte di Gauguin e dalle atmosfere esotiche: tonalità calde, forti contrasti cromatici, forme semplici, temi fantastici e ambientazioni quasi metafisiche. Le protagoniste di questo periodo creativo sono formose e sensuali donne mediterranee e orientali.

Oggi le opere di Salvatore Fiume sono conservate in importanti collezioni private e musei italiani e stranieri, tra cui i Musei Vaticani, l’Ermitage di San Pietroburgo, il MoMA di New York, il museo Puškin di Mosca.
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