Omer Meir Wellber dirige il primo concerto della stagione sinfonica del Teatro Massimo di Palermo
Un programma interamente russo che si apre con l’ouverture di una delle opere più drammatiche di Rimskij-Korsakov, La sposa dello zar. Il Terzo concerto in Do maggiore per pianoforte e orchestra op. 26 di Sergej Prokofiev – composto nell’arco di diversi anni mentre il compositore si trovava prima in Francia e poi negli USA dopo aver lasciato la Russia a seguito della rivoluzione bolscevica – fu scritto per assicurare a Prokofiev un repertorio con cui presentarsi come pianista al pubblico americano, che ne apprezzava le doti di esecutore dalle “mani d’acciaio”.
La Cantata Aleksandr Nevskij risale invece alla fine degli anni ’30, dopo il ritorno di Prokofiev in Russia: nata dalla colonna sonora scritta nel 1938 per il film di Sergej Eizenstejn, la cantata rappresenta la sofferenza e la voglia di rivalsa del popolo russo contro gli invasori mongoli e teutonici della metà del XIII secolo, argomento di attualità negli anni che preludevano alla seconda guerra mondiale, quando l’Unione sovietica era oggetto delle mire espansionistiche della Germania; particolarmente intensa è la sezione in cui interviene la voce del mezzosoprano, una donna che si muove sul campo di battaglia cercando il proprio uomo tra i cadaveri.
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