"Romeo e Giulietta 1.1": Shakespeare reinterpretato tra musica e danza
Maud De La-Purification e Antoine Roux-Briffaud (ph: Serena Nicoletti)
Una reinterpretazione di Shakespeare tra musica e danza: per le "Orestiadi di Gibellina" giovedì 10 agosto alle ore 21.15 va in scena uno spettacolo della Compagnia Zappalà.
"Romeo e Giulietta 1.1", per la regia e coreografia di Roberto Zappalà, vede impegnati sul palco Maud de la Purification e Antoine Roux-Briffaud, che si muovono su musiche di Prokofieff, Cage, Pink Floyd, Tenco, Presley, Altafini e Mirageman.
L'obiettivo dello spettacolo è accendere i riflettori su "La sfocatura dei corpi", progetto di riproposizione e reinterpretazione di lavori
storici, in una revisione che è anche e soprattutto un rinnovamento: cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati?
Tecnicamente la sfocatura è una questione di distanza: la distanza tra il centro focale dell'obiettivo e “l’oggetto” inquadrato. Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta.
Ci sentiamo sfocati quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani. Siamo tutti Romeo e Giulietta.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
"Romeo e Giulietta 1.1", per la regia e coreografia di Roberto Zappalà, vede impegnati sul palco Maud de la Purification e Antoine Roux-Briffaud, che si muovono su musiche di Prokofieff, Cage, Pink Floyd, Tenco, Presley, Altafini e Mirageman.
L'obiettivo dello spettacolo è accendere i riflettori su "La sfocatura dei corpi", progetto di riproposizione e reinterpretazione di lavori
storici, in una revisione che è anche e soprattutto un rinnovamento: cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati?
Tecnicamente la sfocatura è una questione di distanza: la distanza tra il centro focale dell'obiettivo e “l’oggetto” inquadrato. Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta.
Ci sentiamo sfocati quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani. Siamo tutti Romeo e Giulietta.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
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