Opere in mostra di quattro giovani artiste siciliane: le ex allieve dell’Accademia di Belle Arti espongono a Palazzo Ziino
"Supersantos" 2019, olio su tela di Linda Randazzo (part.)
Le ex allieve dell’Accademia di Belle Arti espongono a Palazzo Ziino, dal 21 marzo al 17 maggio, la mostra "Solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non potere vivere senza", curata da Alessandro Bazan e Gianna Di Piazza.
Il progetto espositivo è il nono appuntamento di "Visual Startup Progetti del contemporaneo / Contemporary Projects", il programma di direzione artistica di Palazzo Ziino che il Comune di Palermo ha affidato all'Accademia di Belle Arti per promuovere la scena artistica giovanile con l'idea di trasformare uno dei più importanti spazi espositivi cittadini in un luogo di sperimentazione dedicato alle arti contemporanee a partire dalla vitalità ideativa e dall’energia progettuale dei più giovani.
Una riflessione tratta dalle pagine della scrittrice inglese di metà Ottocento Emily Bronte presa a prestito per rintracciare il filo emotivo ed estetico di quattro artiste. Giovani donne di età differenti che, stimolando un confronto sui complessi risvolti del desiderio e dell'inquietudine, restituiscono uno spaccato generazionale femminile volto ad indagare una profondità condivisa di territori carnali, viscerali, onirici, entro cui la riflessione sull'arte assume la forza di una sfida.
Costruito su una polifonia di linguaggi, il progetto si struttura intorno ad elementi narrativi tesi ad esplorare la radice dell'essere e la sua trasformazione nell'indicibile, invitano il viistatore ad accogliere con empatia il desiderio che è schiavo della sua stessa irrequietudine.
Espongono le artiste: Rita Casdia, Mirela Morreale, Francesca Polizzi, Linda Randazzo.
Il progetto espositivo è il nono appuntamento di "Visual Startup Progetti del contemporaneo / Contemporary Projects", il programma di direzione artistica di Palazzo Ziino che il Comune di Palermo ha affidato all'Accademia di Belle Arti per promuovere la scena artistica giovanile con l'idea di trasformare uno dei più importanti spazi espositivi cittadini in un luogo di sperimentazione dedicato alle arti contemporanee a partire dalla vitalità ideativa e dall’energia progettuale dei più giovani.
Una riflessione tratta dalle pagine della scrittrice inglese di metà Ottocento Emily Bronte presa a prestito per rintracciare il filo emotivo ed estetico di quattro artiste. Giovani donne di età differenti che, stimolando un confronto sui complessi risvolti del desiderio e dell'inquietudine, restituiscono uno spaccato generazionale femminile volto ad indagare una profondità condivisa di territori carnali, viscerali, onirici, entro cui la riflessione sull'arte assume la forza di una sfida.
Costruito su una polifonia di linguaggi, il progetto si struttura intorno ad elementi narrativi tesi ad esplorare la radice dell'essere e la sua trasformazione nell'indicibile, invitano il viistatore ad accogliere con empatia il desiderio che è schiavo della sua stessa irrequietudine.
Espongono le artiste: Rita Casdia, Mirela Morreale, Francesca Polizzi, Linda Randazzo.
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