Allestita nella suggestiva Cappella del Marvuglia all’interno del Museo Pitrè, la
mostra
"Natività al Pitrè", a cura di Eliana Calandra e Maria Reginella, offre al visitatore la possibilità di ammirare oltre cento manufatti sul tema, tratti dalle collezioni del museo e da collezioni private: pitture su vetro, stampe devote, santini, placche d’argento, bambinelli di cera e presepi, tra i quali spicca per caratteri artistici e squisita fattura, quello del Matera.
In queste testimonianze,
motivi e forme derivate dall'arte colta convivono in un felice connubio con tecniche e modi di rappresentazione propri dell’arte popolare per celebrare un evento, la nascita di Gesù, che ha ispirato una infinita produzione artistica, con varie espressioni e linguaggi.
A Natale nasce Gesù, nuovo sole, come lo definisce Sant'Ambrogio, con una chiara allusione alla matrice arcaica e pagana della festa, quando a Roma il 25 dicembre si celebrava il
dies natalis solis invicti, metafora della forza rigeneratrice della vita, ma anche di salvezza, di rinascita fisica e spirituale insieme.
Nella Natività il dissidio apparentemente insanabile vita-morte, causa e origine delle angosce dell’uomo di tutti i tempi, viene miracolosamente sanato. Proprio questi valori rasserenanti esprimono gli oggetti in mostra, nei quali
protagonista assoluta è la Sacra Famiglia. Famiglia che partecipa dell'umano e del divino, ultimo baluardo contro il tempo che corrode.
Anonimi artigiani-artisti l’hanno dipinta su vetro o raffigurata in oggetti d’uso quotidiano.
Giovanni Matera, mastro pasturaro trapanese della fine del Seicento, la rappresenta plasticamente nelle sue statuine da presepe: piccole sculture dalla straordinaria forza evocativa e simbolica.
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