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Quattrocento anni e non sentirli: il Conservatorio di Palermo si racconta in un libro

Balarm
La redazione

Il conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo

Il Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo narra la sua storia. Il 7 luglio alle 19.00 nell’atrio dell’Istituto sarà presentato “Il Conservatorio di musica di Palermo nel contesto italiano ed europeo”, Olschki editore Firenze.

Non si tratta di un resoconto cronologico, impossibile a causa dei bombardamenti del ’43 che ne hanno distrutto l’archivio e la biblioteca, ma del racconto di alcune tappe e dei protagonisti che, dal ’600 a oggi, hanno reso importante la realtà dell’Istituto, soprattutto se inserita nel contesto di studi simili sull’insegnamento della musica in Italia e in Europa in età moderna.

Il libro celebra i 400 anni dalla fondazione del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” (già “Vincenzo Bellini”) di Palermo e contiene quindici contributi di autori italiani e stranieri articolati in tre sezioni, non ne costituisce una ‘storia’ a tutto tondo, intesa come esaustivo resoconto cronologico. Ai saggi di argomento ‘palermitano’ si affiancano, infatti, studi su altre realtà italiane (Napoli, Roma, Venezia) ed europee.
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Il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo nasce nel 1617 come istituzione benefica sul modello dei conservatori napoletani per assistere i bambini orfani o abbandonati (spersi) e fu intitolato al ‘Buon Pastore’. Una pecorella smarrita ne era ed è ancora oggi l’insegna. Nel corso del Settecento assume come scopo primario l’insegnamento musicale. Nel 1866 diventa statale. Nel 1917 il convitto viene abolito, ponendo fine a tre secoli di tradizione assistenziale.

Il volume è a cura di Anna Tedesco dell’università di Palermo, Daniele Ficola, direttore del Conservatorio, Carlo Fiore e Giuseppe Collisani, docenti di Storia della musica. Al suo interno, contiene inoltre il primo catalogo scientifico della collezione di strumenti antichi del conservatorio e un CD con due cantate inedite di Donizetti ed il “Qui tollis” per tenore ed oboe obbligato di Antonino Pasculli, lavori tratti da manoscritti del conservatorio.

Giovedì 7 luglio, alla presentazione parteciperanno il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il presidente del Conservatorio Mario Barbagallo, Francesca Piazza, direttrice del dipartimento di Scienze umanistiche – Unipa, Maria Letizia Melina, segretario generale MUR. Oltre ai curatori, interverranno a commento del volume Paologiovanni Maione, docente del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, Franco Piperno, docente Università Sapienza e condirettore della collana “Historiae Musicae Cultores” Olschki.

Seguirà un concerto su musiche di autori che hanno fatto grande il Conservatorio di Palermo: Alessandro Scarlatti, Eliodoro Sollima, Stefano Donaudy, Maria Giacchino Cusenza, Benedetto Morasca.

Gli interpreti saranno nell’ordine: Elena Schiera (soprano), Lorenzo Profita (clavicembalo), Carlotta Maestrini (pianoforte), Alessandro Adamo (violoncello), Rosamaria Macaluso (pianoforte), Filomena Schettino (soprano), Eliana Pia Borsellino (pianoforte), Elisabetta Trupiano (soprano), Quartetto Tetra Kordes (Riccardo Lo Coco, Salvatore Maria Sclafani, Stefano Romeo e Domenico Pecoraro).

 
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