Quell'antico castello arabo con laghetto e peschiera: la visita al Castello di Maredolce a Palermo

Il Castello di Maredolce a Palermo
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
A Brancaccio, nella periferia sud della città, si staglia alto e maestoso il castello di Maredolce, o Palazzo della Favara, dall’arabo “fonte”. Fu costruito probabilmente da un emiro islamico, ai piedi del monte Grifone, e poi d ivenne residenza normanna, accogliendo anche il grande Ruggero II. Sotto i Normanni e gli Svevi fu ampliato e trasformato in fortezza cinta da mura, ma all’interno era un luogo meraviglioso, con giardino e perfino un laghetto-peschiera alimentato da una ricca fonte (la sorgente della Fawwarah).
Nel 1300, il Castello fu ceduto ai Cavalieri teutonici che avevano il loro quartier generale nel complesso della Magione, nel cuore del centro storico, e che ne fecero un ospedale. Nei secoli successivi subentrarono diversi proprietari privati. A lungo in stato di abbandono e degrado, è stato infine acquisito dalla Regione e restaurato una decina di anni fa.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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