Racconto in pittura di Salvatore Provino: la mostra "MòRFOSI" a Marina di Ragusa

"Grido di pietra", olio su tela
In occasione di "MòRFOSI", la personale di Salvatore Provino a cura di Antonio Vitale, le sale dell'antica dimora del Silva Suri Resort a Marina di Ragusa, accolgono circa ottanta opere realizzate tra il 1962 ed il 2018 dall'artista siciliano. Un itinerario pittorico che abbraccia in oltre 50 anni di mestiere, arte, curiosità e sperimentazione, quattro tra i suoi più importanti momenti artistici.
Un viaggio singolare nella materia e nel segno che, attraverso il lavoro incessante del pittore, svela la profondità sensibile dell'uomo. Un'arte alla ricerca dell'uomo, che guarda la bellezza della Natura e che tende a restituire, tra tele e colori ad olio, il corpo mutevole della Vita.
La mostra parla al fruitore, tra accenti ed approfondimenti, dell'amore viscerale di Provino per i luoghi della sua amata terra di Sicilia con le sue assurde contraddizioni che la rendono un luogo unico, seducente e maledetto al contempo.
Risalenti ad un periodo che va dalla fine degli anni '50 ai primi anni '60 sono le opere che raccontano paesaggi e volti intrisi dai colori agrumati e dalla luce accecante della sua amata Isola, che a volte però conosce le ombre di una "Sicilitudine" che rende l'isolamento fisico dell'uomo-isolano una difficoltà ulteriore, e non un'opportunità, per affrontare le prove e le durezze della vita.
Un viaggio singolare nella materia e nel segno che, attraverso il lavoro incessante del pittore, svela la profondità sensibile dell'uomo. Un'arte alla ricerca dell'uomo, che guarda la bellezza della Natura e che tende a restituire, tra tele e colori ad olio, il corpo mutevole della Vita.
La mostra parla al fruitore, tra accenti ed approfondimenti, dell'amore viscerale di Provino per i luoghi della sua amata terra di Sicilia con le sue assurde contraddizioni che la rendono un luogo unico, seducente e maledetto al contempo.
Risalenti ad un periodo che va dalla fine degli anni '50 ai primi anni '60 sono le opere che raccontano paesaggi e volti intrisi dai colori agrumati e dalla luce accecante della sua amata Isola, che a volte però conosce le ombre di una "Sicilitudine" che rende l'isolamento fisico dell'uomo-isolano una difficoltà ulteriore, e non un'opportunità, per affrontare le prove e le durezze della vita.
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