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"RestART" Palermo: chiese, palazzi e musei aprono in notturna nei weekend d'estate

  • Vari luoghi - Palermo
  • Dal 3 luglio al 29 agosto (ogni venerdì e sabato) (evento concluso)
  • Dalle 19.00 alle 24.00
  • Da 3 a 4 euro
  • Info via WhatsApp al numero 380 3697248
Balarm
La redazione

L'oratorio del Rosario di Santa Cita a Palermo

Ripartire dal territorio. Si può e si deve. Perché la Palermo colma di turisti - con il centro storico che rigurgita ristorantini di charme e il Cassaro affollato da visitatori che passano indifferentemente da una chiesa normanna ad un oratorio serpottano – in questo momento è solo un vago ricordo.

Per questo motivo nasce "RestART", festival di ultima generazione che apre in notturna alcuni tra i più importanti siti della città partendo dalla rete di istituzioni pubbliche e fondazioni private: sarà questa la cartina di tornasole per “testare” la potenza attrattiva della città e ripartire da qui, palermitani, innanzitutto, e turisti.

Dal 3 luglio al 29 agosto, ogni venerdì e sabato si visiteranno, con ingressi contingentati e scegliendo l’orario tra le 19 e mezzanotte. Biglietto 3 euro per ciascuna visita (alcuni luoghi aprono in giorni diversi, potete consultare l'elenco completo dei siti e le date a fine articolo).
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Si potranno visitare i quattro oratori serpottiani – i pizzi di stucco di Santa Cita, la Natività scomparsa di San Lorenzo; San Mercurio, con pan·de·mì·a, videoinstallazione, frutto del lavoro di 15 artisti; e il Santissimo Rosario in San Domenico con la prima rappresentazione di Santa Rosalia di mano di Van Dyck; si scopriranno in notturna le tele di Palazzo Abatellis, i reperti del Museo archeologico Salinas, gli stucchi dell’Oratorio dei Bianchi, gli arredi di Palazzo Mirto, le installazioni di Boltanski al Museo Riso, ma anche le collezioni particolari di Villa Zito – dove riapre la personale di Nicola Pucci, fermata dall’emergenza - e Palazzo Branciforte, con gli scaffali malinconici del Monte di Pietà.

Si entrerà fino a mezzanotte nei palchi del Teatro Massimo e si passeggerà tra i ficus dell’Orto Botanico; si scoprirà l’altare del Gagini restituito allo Spasimo, ci si perderà tra i marmi mischi di Santa Caterina e si salirà sulla sua cupola; su quella del Santissimo Salvatore, affacciata sui tetti del Cassaro, e sulla torre di Sant’Antonio Abate, da dove si osserva la Vucciria addormentata. Una prospettiva inedita anche per la chiesa della Catena, la Gancia, la chiesa di San Matteo, Casa Professa e lo straordinario Archivio Storico; e per i siti arabonormanni, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti con le sue cupole. Saranno organizzati eventi e singoli appuntamenti anche in siti diversi, come la visita guidata con degustazione nei giardini romantici di Villa Tasca, il 18 luglio.

“RestART” è frutto della collaborazione tra l’associazione Amici dei Musei Siciliani - che negli anni ha organizzato manifestazioni come Kals’art, Notte dei Musei, Itinerari serpottiani e co-organizzato Le Vie dei Tesori - e Digitrend, azienda specializzata in Digital Transformation con il patrocinio del Comune di Palermo e dell’ Assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana.

«La città riparte orgogliosamente, unita dalla sua bellezza;  così nasce "RestART", un'iniziativa nata dalla volontà di non disperdere il patrimonio culturale e sociale che in questi anni hanno fatto guadagnare a Palermo il ruolo di Capitale - dice Bernardo Tortorici di Raffadali che di "RestART" è il curatore - I risultati raggiunti sono sempre stati il frutto di un grande lavoro corale e da qui intendiamo ripartire». 

"RestART" è un vero e proprio festival inedito che vuole tornare a coinvolgere la città e le sue maggiori istituzioni, Comune, Regione Siciliana, Università, Curia, Fondazioni private, Teatro Massimo, il percorso arabo normanno UNESCO e tutto l’associazionismo culturale; e lavora in stretta collaborazione con Confcommercio, offrendo anche un’opportunità di ripartenza per l’indotto commerciale ovvero bar, ristoranti e strutture ricettive della città.

L’avventura del nuovo festival parte proprio dal logo che rimanda ad esperienze precedenti, ma segna graficamente il riavvio. E dall’immagine guida, la Madonna del Rosario di Van Dyck (nell’oratorio del Santissimo Rosario in San Domenico) che tra le sue sante vede raffigurata per la prima volta Santa Rosalia e, in basso un bambino che si tura il naso per sfuggire agli odori ed al contagio della peste: cosa ha di diverso da un bimbo che oggi mette la mascherina per difendersi dal Covid?

I siti che si possono visitare: Chiesa di Santa Caterina, Cupola di Santa Caterina, Chiesa dello Spasimo (dal 10 luglio), Palazzo Abatellis, Palazzo Mirto (dal 10 luglio), Museo Archeologico Salinas, RISO – Museo di arte contemporanea, Palazzo Branciforte, Villa Zito, Teatro Massimo (dal 10 luglio), Orto Botanico, Oratorio dei Bianchi, Chiesa della Catena, Chiesa del Santissimo Salvatore, Cupola del Santissimo Salvatore, Chiesa di San Matteo, Torre di Sant'Antonio Antonio, Chiesa di Casa Professa (aperta il 3, l’11, il 17 e il 25 luglio; ad agosto, l’8, il 21 e il 29), Archivio Comunale, Chiesa della Gancia (aperta il 18 e 31 luglio e 22 agosto), Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti, Oratorio di S. Lorenzo, Oratorio di San Mercurio, Oratorio di Santa Cita, Oratorio del Santissimo Rosario in San Domenico.
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