Schubert, Mozart e Mahler per Roberto Abbado con l'Orchestra del Teatro Massimo
Roberto Abbado salirà sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo per un concerto, in programma domenica 31 marzo, che prevede l’ouverture Rosamunde D 644 di Franz Schubert, il Concerto per fagotto e orchestra K 191 in Si bemolle maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, solista al fagotto Riccardo Terzo, e in conclusione la Quarta Sinfonia di Gustav Mahler con il soprano Genia Kühmeier.
L’ouverture Rosamunde fu composta da Schubert per l’opera Die Zauberharfe ma poi pubblicata con le musiche di scena per il dramma Rosamunde. Il Concerto per fagotto e orchestra K 191 è il primo, in ordine cronologico, tra i concerti per strumento a fiato composti da Mozart ad esserci pervenuto, e concede grande attenzione al solista.
La Quarta Sinfonia di Mahler si conclude con il Lied Das himmlische Leben (la vita celeste) affidato alla voce del soprano. In questa sinfonia, come sottolinea Adorno, è il mondo dell’infanzia ad essere in primo piano, dai sonagli che risuonano in apertura insieme ai flauti, alle citazioni dai Kindertotenlieder (canti dei bambini morti) nel terzo movimento, fino al Lied finale, dove a parlare è appunto un bambino morto che descrive le delizie celesti, soffermandosi alla fine sulla musica paradisiaca.
L’ouverture Rosamunde fu composta da Schubert per l’opera Die Zauberharfe ma poi pubblicata con le musiche di scena per il dramma Rosamunde. Il Concerto per fagotto e orchestra K 191 è il primo, in ordine cronologico, tra i concerti per strumento a fiato composti da Mozart ad esserci pervenuto, e concede grande attenzione al solista.
La Quarta Sinfonia di Mahler si conclude con il Lied Das himmlische Leben (la vita celeste) affidato alla voce del soprano. In questa sinfonia, come sottolinea Adorno, è il mondo dell’infanzia ad essere in primo piano, dai sonagli che risuonano in apertura insieme ai flauti, alle citazioni dai Kindertotenlieder (canti dei bambini morti) nel terzo movimento, fino al Lied finale, dove a parlare è appunto un bambino morto che descrive le delizie celesti, soffermandosi alla fine sulla musica paradisiaca.
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