Serpotta, Novelli, Martorana: le visite alla Badia Nuova, uno scrigno vicino alla Cattedrale

La Chiesa della Madonna di Monte Oliveto detta "Badia Nuova" a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la secentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova. Fu progettata dall’architetto Mariano Smeriglio. Al suo interno, custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania.
Si scoprono anche splendidi stucchi di Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe. Ad affascinare i visitatori sono anche gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi. Un imponente edificio affianca la chiesa, costruito sull’impianto dell’antica sede dell’Arcivescovado: qui dimorò l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
La visita ha una durata di 30 minuti e non accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la secentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova. Fu progettata dall’architetto Mariano Smeriglio. Al suo interno, custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania.
Si scoprono anche splendidi stucchi di Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe. Ad affascinare i visitatori sono anche gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi. Un imponente edificio affianca la chiesa, costruito sull’impianto dell’antica sede dell’Arcivescovado: qui dimorò l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
La visita ha una durata di 30 minuti e non accessibile ai disabili.
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